martedì 21 settembre 2010

LEONE XIII - PAPA DELLA PROVVIDENZA - “UOMO NON COMUNE”


Il grande terziario Gioacchino Pecci, sale alla cattedra di Pietro col nome di Leone XIII.

Con la riforma della regola del T.O.F., tramite la costituzione “Misericors Dei Filius” (1883) dà snellezza all’antica regola di Nicolò IV e lascia inalterata la sua natura.

Con l’udienza concessa ai Superiori Generali Francescani, Leone XIII chiarì: alcuni hanno creduto che con la costituzione “Misericors Dei Filius” il Terzo Ordine Francescano fosse ridotto a semplice confraternita, ma ciò non è stato, nulla è mutato, sia in natura che nell’essenza di questo istituto, poiché sarà sempre un Ordine e non una semplice Congregazione.

In Occasione del Giubileo Episcopale di Papa Leone XIII fu indetto
 il primo grande pellegrinaggio dei Terziari di San Francesco a Roma.

Il Comitato Ordinatore fu costituito tra i fratelli del Terz’Ordine dell’Ara Coeli. Arrivarono da tutto il mondo più di 4000 Terziari e furono accolti nella Chiesa dell’Ara Coeli.

In questo grande evento, nell’udienza il Papa mise in rilievo la necessità di organizzare al meglio l’unità dei Terziari francescani, in rapporto agli ascritti ed alle loro azioni. Tuttavia, l’attività del pensiero di Papa Leone XIII sta nel suo progetto di riconciliazione dell’uomo, caratterizzata dalla povertà, dall’oppressione e dallo sfruttamento, quindi rinnovava l’aspirazione ai principi di libertà, equità, dignità ed emancipazione.

Da queste premesse Papa Pecci sarà considerato l’iniziatore della filosofia personalistica che rimette al centro della riflessione l’uomo in contrapposizione all’imperante pensiero individualistico.

Nel suo lungo pontificato pullularono organizzazioni di mutuo soccorso ispirate alla sua enciclica più famosa, la Rerum Novarum: enciclica che dà avvio al magistero sociale della Chiesa.

La lungimiranza e la ponderatezza di Papa Pecci consistette nel fatto che operò una lucida e profetica mediazione tra la vecchia borghesia cattolica ed il nuovo mondo operaio e risposta della Chiesa alle novità del mondo moderno segnato dalla rivoluzione industriale.

A Papa Leone XIII và ascritto il merito che, davanti al nuovo che emerge, come soluzione possibile (in presenza di rischio di scissione), Egli fu in grado di riportare ad unitarietà – la complessità degli scenari del mondo del lavoro – in questo contesto storico sociale Papa Pecci unì una solida sapienza e saggezza, frutto di studi teologici, filosofici e teoretici.

La promulgazione della Rerum Novarum non fu una operazione di routine o di tattica diplomatica, ma di un Pontefice responsabile tessitore delle sorti della Chiesa, anzi fu un evento di consapevole portata rivoluzionaria di alto valore epocale.

L’enciclica Rerum Novarum fu un punto di arrivo e di partenza, ma fu anche un documento precursore di scenari rivoluzionari, coraggioso, aperto ai problemi ed alle tematiche più di quanto si potesse immaginare in quei tempi.

Papa Pecci tracciò con sorprendente visione profetica un percorso illuminato per l’intera umanità, atto a guidarlo in ogni tempo e governare il nuovo che sempre emerge.

La Rerum Novarum, come ogni evento, non nacque dal nulla ma si collocò in quel continuum che è stata l’evoluzione storica dove Papa Pecci seppe individuare un comune denominatore: ricchezza del patrimonio storico – sociale culturale – preesistente.

In questo scenario mondiale, ricco di eventi positivi e negativi, che lo convinse ad intervenire con un documento ufficiale, avvenne la promulgazione dell’Enciclica di Leone XIII, che seppe efficacemente collegare tali accadimenti.

Papa Leone XIII, “uomo non comune”, espressione lusinghiera da un uomo non cattolico ma anticlericale, Francesco Crispi, ci fa capire come codesto Papa fu grande: il papa della Provvidenza che seppe combattere gli stereotipi di quel mondo borghese ed aristocratico da cui proveniva.

Fu promotore di un’idea, allora rivoluzionaria: dare il primato alla persona umana indipendentemente dalla nascita, dal censo, dalla condizione sociale.

Il sereno transito di Papa Leone XIII avvenne il 20 luglio 1903, mentre nella chiesa di S. Maria in Traspontina si svolgeva l’ottavario in onore della Madonna del Carmelo e si pregava per lui.

Nel dicembre 2003 si è dato vita ad un convegno internazionale: “ La Santa Sede, l’opinione cattolica e il sistema internazionale al tempo di Leone XIII (1878/1903)” presso la LUMSA (Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza) e l’Accademia Bellica, ove hanno partecipato esimi professori, italiani e stranieri (Inghilterra, Russi, Stati Uniti, Austria, Germania, Francia), che hanno approfondito le tematiche: visioni e strategie vaticane, Roma e il mondo, le Curie Romane, la diplomazia vaticana e le strategie missionarie, l’opinione cattolica e diplomatica vaticana, la diplomazia Leonina in azione, le grandi potenze e Leone XIII.

Enrica Malatesta

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