venerdì 17 settembre 2010

- SANA INQUETUDINE D'AMORE -

Amore che non trema

Chissà perché non parliamo mai troppo d'amore, come fossimo prigionieri di un pudore feroce... o di una malcelata distanza da un amore che nasce e un altro che muore.
Proprio da questa negazione torna alla mente l'incontro con un vecchio, che seduto sui gradini di una chiesa scarabocchiava su un pezzo di carta alcuni segni.....che ho avuto la fortuna di leggere.
Io amo.... quando mi attraversano i momenti che non ritorneranno mai più.
Io amo.... la vita, mentre la vita mi scivola addosso, rimbalza e si disperde.
Io amo.... quando negli occhi non c'è il tempo che non consegna pause né sconti, ma porta con sé le nostre cose, come un ladro senza cuore.
Io amo.... la storia ben cucita sulla nostra pelle, incollata alle anche spente dei vecchi seduti nelle cucine,
Io amo.... quando la stanchezza assume le sembianze del traditore , mentre è di ieri il viaggio oltre le porte di tutte le terre, dimentichi delle nostre chiusure dei nostri blocchi inventati.
Io amo.... di un amore che possiede domani....sì amo di un amore che non stà in alcun domani, ma è di oggi, forse di ieri, come un barbaro disarmato dai venti che colpiscono alle spalle.
Io amo..... il colpo di pennello del genio, dove ogni forma è pietra in movimento e c'è anima perfino nel colore dell'aria.
Io amo.... i silenzi che non hanno periferie, nelle grida del cane che gira in tondo , annusa
e si avverte il sospetto, il dubbio che ascolta.
Io amo.... le letture ingiallite, le fotografie impolverate , i sogni adagiati nelle anse riparate dalla pioggia che percuote la roccia.
Io amo.... le dita fra i capelli , il sorriso del mio sguardo iracondo incurante del nuovo giorno.
Io amo.... nell'addio della sera, nell'abbandono della notte , nella rabbia del giorno, amo assai di più della pazienza assente, che è divenuta speranza.
Io amo.... i fiori che crescono sulle cime intarsiate dalle intemperie, i fiori che appaiono all'improvviso e rimangono a far corona alla vetta che accarezza il cielo e fiori a gambo corto, più
della memoria, che piega di tanto ogni volta che il mio amore grida forte il tuo nome.
Oggi è festa e penando alle parole di quel vecchio, penso più che mai all'UOMO sulla croce e poi risorto, ad un amore che non tramonta mai.

Enrica Malatesta

Nessun commento: