domenica 2 ottobre 2011

San Francesco - 4 ottobre


PERFETTA LETIZIA

Un di' Francesco l'acerbissimo freddo lo crucciava
Da Perugia verso S. Maria degli Angeli venendo
Chiamò Leone che gli ansava
Un poco avanti cominciò a parlare
Frate Leone se i fratelli minori
In ogni terra sian edificanti
E diano di bontà nobile esempio
Pur nota scrivi diligentemente
Che non è ivi perfetta letizia
E andando un poco più Francesco
Cosi' parlò per la seconda volta
Frate Leone se il frate minore
Renda l'udito ai sordi se l'andare
Renda agli zoppi ai mutoli il parlare
Il lume ai ciechi se i demoni cacci
Se distenda gli attratti e se anco i morti
Di quattro dì risusciti pur scrivi
Che non è questo perfetta letizia
Andando un poco ancora gridò forte
Frate Leone se il frate minore
Ogni lingua parlasse ed ogni scienza
Sapesse tutte le scritture in modo
Che profetare rivelar sapesse
Non solamente le future cose
Ma pur delle coscienze conoscesse
I segreti animi pur scrivi
Che non è in questo perfetta letizia
Ed un poco più oltre camminando
Francesco chiamò forte ancor
Frate Leone pecora del padre
Benché il frate minor parli con lingua
D'angelo sappi i corsi delle stelle
Le virtù delle erbe rivelati
Gli fossero   i tesori della terra
Conoscere le virtù dei pesci
Degli uccelli di tutti gli animali
Degli uomini delle acque delle pietre
D'alberi radici nota scrivi
Che non è questa perfetta letizia
Andando ancor un pezzo fortemente
Francesco seguì il suo dire
Frate Leone.... se il frate minore
Sapesse così bene predicare
Da convertire tutti gli infedeli

Alla fede nota e scrivi
Che non è ivi perfetta letizia
Durando un tal modo di parlare
Per ben due miglia ammirazione
Grande gli domandò frate Leone
Ti prego nel nome del Padre
Dimmi ove sia perfetta letizia
Francesco rispose quando
Bagnati dalla pioggia infangati
Di loto agghiacciati per il freddo
Afflitti dalla fame giungeremo
Umilmente picchieremo alla porta del luogo
Il portinaio adirato dirà chi siete voi
Noi risponderemo aprivi siamo vostri frati
Lui dirà....no voi non dite il vero ché anzi
Voi siete due ribaldi che andate
Qua e là girando ingannando il mondo
Rubando elemosina dei poveri
Andate via né ci aprirà e alla neve
All'acqua fuori ci farà restare
Col freddo con la fame insino a netto
Allor se tanta ingiuria sosterremo
Tanta crudeltà tante ripulse
Pazientemente senza turbamento
Senza mormor del portinaio
Con umiltà pensando con amor
Ch'ei davvero ci conosca e lo fa padre
Parlar contro di noi....frate Leone
Scrivi che in questo è perfetta letizia
E se noi nel bussar perseveriamo
Egli uscendo fuor tutto turbato
Ci caccerà con villanie schiaffi
Come gaglioffi importuni
Partitevi di qua fuggite via
E se tutto sosterremo con pazienza
Con allegrezza e amor.....frate Leone
Scrivi che in questa è perfetta letizia
 Se costretti dalla fame freddo notte
Insistiamo nel picchiare e di nuovo chiameremo
Pregheremo per amor del Padre
Con gran pianto quegli
Ancor più scandalizzato dirà
Costor gaglioffi importuni son
Li pagherò come son degni
Con bastone nodoso per il cappuccio
Ci getterà in terra nella neve
Con quel bastone quindi a mano
A mano in tutte le giunture batterà
Se noi pazientemente con somma allegrezza
Tali cose patir per amor Suo......
Frate Leone scrivi che in questo è perfetta letizia
Il fine del discorso prima d'ogni cosa
Sopra tutte le grazie tutti i doni
E' il vincer se stesso
Volentieri per amore
Pene ingiurie obbrobri disagi
Chè in tutti gli altri doni non possiam gloriarci
Perché nostri non sono ma del Padre

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