sabato 15 ottobre 2011

San Francesco - poverello di Assisi




Nel silenzio di Assisi, solenne e sacro, con il timore di turbarlo con un fruscio di ali tutto è piccolo: è grande solo Francesco, invisibile agli occhi del corpo ma presente sempre dovunque a quelli dello spirito.
La visione della città francescana è simile ad una parola misteriosa sussurrata all’anima umana dalla stessa voce di Dio. Francesco si veste di un umile saio, dandosi alla  penitenza, alla preghiera, alle opere di carità, alla predicazione.
A Lui si uniranno molti giovani. Fonda l’Ordine dei Frati Minori basato sull’AMORE.
IL Poverello di Assisi amò tutte le creature, chiamò fratelli il sole, il fuoco, sorella l’acqua, la luna e perfino la morte.
Predicò agli uccelli, ai pesci ed ammansì il feroce lupo. Convertì i briganti.
Il suo canto più bello “IL CANTICO DELLE CREATURE” che compose all’alba di un giorno, durante l’ultima malattia che lo prostrò si, ma non vinto, dopo una notte insonne trascorsa sulla nuda terra.
Morì a soli quarantaquattro anni nella Porziuncola di Santa Maria degli Angeli.
Francesco, il servo e l’amico dell’Altissimo, fu specchio di rettitudine, segno visibile delle sue virtù, di ammirazione per la generosità d’animo ed integrità morale. Allontanava da se tutto ciò che potesse suonare offesa a chiunque e, cresceva con animo gentile. 
Ci sono frati che applicandosi insistentemente a pregare e uffici, fanno molte astinenze, molte mortificazioni nei loro corpi, ma per una sola parola, che sembra ingiuria verso la loro persona, o per qualsiasi altra cosa è loro tolta, scandalizzati, tosto si irritano.
Francesco, esortava i frati a cercare l’elemosina, usando argomenti come: “  andate, perché in questi ultimissimi tempi i Frati Minori sono stati dati in prestito al mondo, per dar modo agli eletti di compiere in loro le opere con cui meritarsi l’elogio del Sommo Giudice e quella dolcissima Assicurazione”: e” ogni volta che l’avete fatto a uno di questi miei frati più piccoli , lo avete fatto a me” E continuando....” è bello andare a mendicare sotto il titolo di Frati Minori”, titolo che il Maestro della Verità ha indicato nel Vangelo come motivo di Eterna Ricompensa per i giusti.
Quando si furono compiuti in Lui tutti i misteri, quel anima santissima, sciolta dal corpo, fu sommersa nell’abisso della Carità Divina e l’uomo Beato si addormentò nel Signore. E immediatamente la sua anima santa, migrando dal corpo, seguì il Padre santissimo.
Un dottore in sacra teologia, rispondendo ad un religioso su alcuni passi di difficile interpretazione, svelò gli arcani della Divina Sapienza con tale chiarezza,  il padre santo come  librar d’aquila in volo, sulle ali della purezza e della contemplazione, mentre la nostra scienza striscia col ventre in terra. Non è illogico che il Santo abbia avuto in dono la comprensione, in quanto erano in lui verità in tutte le sue opere in quanto imitatore perfetto di Cristo portando in sè l’Autore, in quanto ripieno di Spirito Santo.                                        
                                            Enrica Malatesta

Nessun commento: