mercoledì 22 febbraio 2012

GELO E POVERTÀ


È il mondo intero che si trova in una tragedia di fronte alla povertà. Coloro che possono, i poteri come opinione pubblica, non sanno, non cercano di sapere, in verità, quindi, non vogliono sapere.....
La principale necessità materiale dell'uomo è, dopo la fame, - perché dopo l'insoddisfazione di questo bisogno possono nascere delle difficoltà nell'educazione, nella salute, nel lavoro che non c'è - quella di essere alloggiati.

I senza tetto sono ormai molti in tutti paesi, anche la povertà si è globalizzata. I centri di accoglienza d'emergenza che accolgono ogni notte le persone non sono sufficienti. E gli altri?
Non ci sarà mai nessuna "cosa" in grado di permettere a una società di rispondere a una tale miseria senza una vera determinazione delle volontà....Deve diventare passione per amare...Quando qualcuno di questi infelici, materialmente o moralmente viene a chiedere se può trovare riparo e si sente dire non c'è più posto, che considerazione avrà verso il diniego del "fratello", ossia verso di noi? Stanchezza, freddo, fame, angoscia di non sapere dove andare a dormire e ripararsi dal freddo e l'umiliazione che vivono per tutto ciò. Ma se è grave rimanere indifferenti di fronte al dolore di un altro, a maggior ragione lo è il lasciarlo ripartire offeso, con la sua fame. Che cos'è la legge naturale? E' il forte che mangia il debole? Allora la libertà diventa terrore- la libertà è una parola meravigliosa, ma può essere una delle parole più ipocrite del mondo..... "Non siamo liberi di amare o di non amare....siamo liberi per essere capaci di amare", come affermava L'Abbé Pierre, l'insorto di DIO.

                                                                              Enrica Malatesta

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