domenica 2 settembre 2012

GLI INDESIDERABILI - LEGGE 180

                                                            

Ricoverati coatti nelle cliniche


                                                                                                                                                                      
Immaginiamo una persona sola, benestante, senza parenti o, quand'anche con dei parenti, creduloni, o di modesta cultura e di poco scrupolo.  Immaginiamo  che la suddetta persona sia, come tutti più o meno possiamo essere, turbata da qualche disturbo organico, maggiore o minore che sia, e non sempre diagnosticabile. Potrà trattarsi di un esaurimento costituzionale o occasionale. Potrà anche trattarsi di una disfunzione dismetabolica, o essere un tumore ai lobi frontali di difficile rilevazione e non riscontrabile attraverso analisi.
Se la persona è sola e benestante, potrà venire con facilità spogliata dal tutore, dal servo infedele, dal coniuge. Questa è la meccanica: speculando sulle ansie delle vittime, deluse dalle cure inefficaci agli effettivi mali originali, viene praticata la terapia abusiva (subdola, segreta) attraverso pasti, bevande, mediante psicofarmaci consigliati pro tempore, da qualche ignaro medico. La sensazione dello stato mentale patologico della vittima degenera. Risultato dell'operazione: la clinica incasserà per quel ricovero, che non apparirà mai abusivo, poiché i nevrotici siamo tutti nel mondo di oggi.
Creata, così, la invisibile ma non meno ossessionante cortina di isolamento allo sventurato, il malizioso "illusionista" busserà alle porte del tribunale e con una sommessa e accorata istanza di interdizione o instabilità si attuerà la spogliazione delle sostanze al legittimo proprietario. 
Chi pensa a stroncare siffatti crimini che si costruiscono e si consumano sotto il naso della legge? 
La norma "Manicomi aperti", voluta dal noto psichiatra prof. Basaglia di Trieste, ha destato e desta preoccupazione sia nel metodo che nella validità della chiusura dei manicomi. Peccato che a tutt'oggi non è stato portato avanti il  lavoro del prof. Basaglia, anzi è stato lasciato nel limbo.
Arthur Schopenhauer affermava: "pazzo è colui che ha perso tutto tranne la ragione".
Spalanchiamo le finestre e le porte della nostra mente. Lasciamo entrare idee nuove. Non chiudiamoci in spazi mentali angusti e soffocanti, è tempo di ripulire l'aria stantia.

                                                                                                             Enrica Malatesta

Nessun commento: