giovedì 6 settembre 2012

RIMPOSSESSIAMOCI DELLA SALUTE


                                               
Benché nelle persone ci sia una diffusa insoddisfazione nei confronti della medicina e dei medici, la maggior parte di coloro non si rendono conto che una delle ragioni principali dell'attuale stato di cose consiste nell'angusta base concettuale della medicina.
Al contrario, il modello biomedico è accettato e i suoi principi basilari sono integrati cosi' saldamente nelle nostra coltura, diventando il modello popolare dominante dell'infermità.
Questo atteggiamento rende molto difficile ai medici progressisti il compito di modificare i modelli di cura sanitaria corrente. 
Il malato vuole qualcos'altro e spesso non è contento finché non può andarsene dal medico con una ricetta fra le mani.
Oggi il metodo biomedico è assai più di un modello. Fra i medici ha acquistato lo status di un dogma e per il pubblico è inestricabilmente connesso al sistema culturale delle credenze comuni.
L'approccio biomedico alla salute sarà utile purché se ne riconoscano i limiti.
Gli scienziati medici dovranno rendersi conto  che l'analisi riduzionistica del corpo-macchina non potrà fornire una comprensione completa dei problemi umani.
La ricerca biomedica dovrà essere integrata in un sistema più ampio di cura sanitaria dove ogni infermità umana sia vista come risultante dall'interazione di mente, corpo e ambiente: studiate e trattate in accordo con tale concezione.
Trascendere il modello biomedico solo se si è disposti a mutare anche altre cose; questo passo avanti potrà esserci solo all'intera trasformazione sociale e culturale.

FONTE: “Il punto di svolta”-F. Capra, Feltrinelli

                                                          Enrica Malatesta

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