giovedì 1 novembre 2012

IMMORTALITA' DELL'ANIMA


                                                 
La pietà cristiana dedica questo mese di Novembre al ricordo dei defunti, per rinsaldare il legame di solidarietà che esiste tra chi è ancora pellegrino sulla terra e chi l'ha preceduti nella vita eterna.
Giudizio universale
(Michelangelo Buonarroti)
Questo momento particolare ci invita a riflettere che su questa terra siamo solo dei viandanti, senza borsa e senza sandali, che non hanno paura della morte perché è forte la nostalgia della vera Patria, più grande, più bella di questo mondo e debbono vivere in modo da poterla raggiungere.


Se in ogniuno di noi c'è la tendenza all'egoismo, per cui tutte le cose più sacre vorremmo farle diventare nostra proprietà esclusiva, non è così per la Chiesa che si sente madre di tutti i credenti.
La Chiesa ricorda tutti i suoi defunti, senza farne il nome, perché non ha bisogno di dire a Dio il nome dei suoi figli, come conosce il nome di tutte le stelle del cielo che sono senza anima.
La commemorazione dei defunti è vivificata dalle tre virtù teolocali: fede, speranza e carità.
In primis, la fede in una vita futura fa penetrare lo sguardo oltre il tempo e apre il velo del mistero della morte. La speranza, rafforza la nostra fiducia che un giorno saremo di nuovo insieme ai nostri cari estinti. Infine la carità, ci spinge non solo ad essere grati al Padre, ma ci unisce ai nostri cari che ci precedettero con il segno della fede e dormono il sonno della pace. In questo modo ci sentiamo partecipi della famiglia umana che oltrepassa i limiti del tempo.
San Francesco nel "Cantico delle Creature" accolse la morte come sorella e lodava il Signore per avercela data.

                                                                                                           Enrica Malatesta

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