sabato 9 maggio 2015




          REDDITO DI CITTADINANZA

            I CITTADINI UE NON SE LA PASSANO BENE

               RIVELATO DA ALBRECHT RITSCHL

I "MIIJOBBERS" COSTRETTI AD ACCONTENTARSI DEI CONTRATTI DA 450 EURO AL MESE LA GERMANIA E' "IL DEBITORE PIU' INADEMPIENTE DEL XX SECOLO"


Sulla scia di dichiarazioni di un gruppo politico, precisamente cinque stelle, che sie fatto portatore del reddito di cittadinanza sul "modello tedesco" i giornali parlano come un concetto frutto più di fantasia che di realtà. Tanto più, allora, perché non informare l’opinione pubblica italiana che in Germania (come in tutta Europa) non sono, attenzione, coloro che sono stati licenziati ad avere dallo stato l’affitto dell’alloggio e un sussidio illimitato, ma tutte le persone maggiorenni disoccupate, indipendentemente dal fatto che abbiamo o meno mai lavorato? Il sussidio termina, in mancanza di un’occupazione, con la pensione. Non è assolutamente vero quello che scrivono i giornali italiani che sia a tempo determinato. Confondono per ignoranza o in modo intenzionale l’indennità di disoccupazione e il" sussidio di disoccupazione". 

Come si fa a ignorare in Italia un aspetto così importante della vita di ogni cittadino europeo? Non me ne capacito. In Italia non si sa neanche che chi in Europa (Francia, Germania, Gran Bretagna e non solo Danimarca, Svezia…) non guadagna abbastanza ottiene un’integrazione del reddito, e anche chi lavora part time ottiene un’integrazione del reddito. Poi si scopre che in Italia il reddito medio è da miseria. E tutti si sorprendono. Ma veramente in Italia si ignora l’abc dello stato sociale? Mi pare strano da credere.

L’esistenza di quello che di fatto è un reddito di cittadinanza in Europa spiega molte cose che in Italia vengono riproposte in modo del tutto assurdo. Spiega la flessibilità europea (peraltro di gran lunga minore che in Italia), spiega l’assenza di lavoro nero, spiega l’assenza delle massicce raccomandazioni, spiega anche il fatto che le persone competenti occupino in genere il posto che compete loro (mentre così non è in Italia). Non si capisce perché nonostante l'Europa raccomandi dal lontano 1992 all’Italia di introdurre un reddito di cittadinanza questo non succede neanche con la crisi. E soprattutto è incomprensibile che a sinistra nessuno ne parli chiaramente. A chi giova? Evidentemente a qualcuno gioverà.

In germania lo schema del minimo reddito e' basso, letteralmente un "aiuto di sostegno", un assegno sociale per i pensionati in condizione di bisogno e un sostegno ai disoccupati con ridotte capacita' produttive. Dal gennaio 2013 il contributo di primo livello (il piu' alato) e' di 382 euro per un singolo senza reddito. sussidi per l'affitto e il riscaldamento vengono elargiti a parte. Da una inchiesta fatta da Report ad aprile, la situazione in Germania risulta non idilliaca, visto che, in qualsiasi fascia lavorativa, l'individuo che ha perso il lavoro, per disgrazia non risponde a quattro chiamate di ricollocamento saltuario perde l'assegnazione del reddito.Non solo i cittadini tedeshi devono mettersi in fila per accedere al banco solidale ( come in Italia avviene con la caritas) per poter mangiare.

Secondo i dati Eurostat, nei paesi Ue si contano ad oggi oltre 25 milioni di disoccupati e 120 milioni di persone a rischio poverta' per varie cause, tra cui reddito basso anche quando lavora, gravi deprivazioni materiali.
Alla Angela Merkel occorre ricordare che a causa di scarsita' di impegni, tagli alla spesa sociale e all'occupazione nel settore pubblico hanno ridotto male le classi medie dei paesi Ue.

Vista la situazione e' bene ricordare ai nostri politici italiani che occorre camminare sulle proprie gambe elaborando sistemi progettuali con il nostro marchio, sicuramente il risultato sara' migliore!!
   
                         ENRICA MALATESTA
             
                          





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