mercoledì 23 novembre 2016


                              CYBERBULLISMO
                                            E
                      BULLISMO TRADIZIONALE



                                                             


 Inizia con il XXI secolo. Nonostante la sua novità, i ricercatori hanno notato come il bullismo virtuale sia molto diffuso ed in velocissima espansione. Ma cosa si intende esattamente per cyber bullismo e quali sono le caratteristiche che lo differenziano dal bullismo tradizionale? Il quadro di riferimento che potrebbe fornire la matrice di interpretazione del fenomeno, dovrebbe essere rintracciato da un lato nel cambiamento del contesto sociale e del modello di società, dall’altro nel rapporto che i giovani intrattengono con le nuove tecnologie comunicative. 


Cosa si intende con il cyberbullismo Il bullismo è un fenomeno che si manifesta in vari modi ma, con l’avanzamento delle nuove tecnologie, il suo modo di manifestarsi si è evoluto facendosi strada attraverso i mezzi di comunicazione ed è per questo che oggi si parla anche di cyberbullying, cioè cyberbullismo. Infatti, il cyberbullismo viene considerato un’evoluzione del bullismo tradizionale ma, pur condividendo con esso alcune caratteristiche, se ne differenzia in molti aspetti. In genere il fenomeno del bullismo si fonda sull’aggressività, la quale si manifesta attraverso una forma di prepotenza intenzionale, esercitata dall’aggressore, che va a creare un’asimmetria di potere, eseguita nel tempo, provocando alla vittima elevate sofferenze. 


Tuttavia, se nel bullismo convenzionale l’asimmetria di potere che viene esercitata dal bullo nei confronti della vittima è di tipo fisico o sociale, in questa nuova forma di aggressività il potere viene imposto attraverso l’abilità e le competenze acquisite nelle nuove tecnologie. Infatti, chi esercita il cyberbullismo si serve della posta elettronica, della messaggistica istantanea, dei blog, degli sms, degli mms o dell’uso di siti web con contenuti offensivi per effettuare azioni di bullismo. Il potere risiede proprio nella capacità di riuscire a molestare gli altri assicurandosi del proprio anonimato (anche se in realtà non è mai anonimo); è proprio questo aspetto che fa sì che venga diminuito ulteriormente il senso di responsabilità da parte del cyberbullo. Cellulari, videofonini, computer, palmari, i-phone, gps e giocattoli eletronici sono tutti strumenti che fanno parte delle nuove tecnologie. I fruitori di tali servizi appartengono a diverse fasce di età e vengono, in particolar modo, utilizzati anche da bambini e adolescenti, i quali risultano essere più vulnerabili al loro influsso e maggiormente esposti agli stimoli negativi. 


Tali mezzi sono in grado di offrire, a chi ne fa uso, grandi opportunità (specialmente nel campo comunicativo-relazionale) ma, nello stesso tempo, espongono i giovani fruitori a nuovi rischi, tra i quali un esempio sempre più noto e sempre più presente è il cyberbullismo. Prima di parlare del cyberbullismo, è opportuno differenziare tale fenomeno dai comportamenti chiamati cyber minacce o cyber chiacchiere, in quanto tale terminologia è solita essere utilizzata nel momento in cui è coinvolta una figura adulta. 


Da quanto detto si evince una prima differenza tra cyberbullismo e gli altri comportamenti appena considerati; quest’ultimi, infatti, si distinguono dal cyberbullismo in quanto rappresentano dei fenomeni in cui non sono coinvolti i giovani (Kowalski – Limber – Agatston, 2008). 

E.M.


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