martedì 10 gennaio 2017

POPOLO DEGLI INVISIBILI!!!!!!!!!






             
                 A COLLOQUIO CON IL CLOSCHARD


SE NON DOVESSI FARCELA SALUTATE IL PAPA DA PARTE MIA!


           
                               



       Avete presente una panchina ai giardini pubblici? Quelle della stazione o del supermercato? La scelta cade su quella più comoda al momento.


Dove c'è meno confusione e meno possibilità di doverla contendere con gli altri, soprattutto la sera, quando può succedere di tutto, specie se si è bevuto. Oppure la scelta cade sui giardini pubblici, dove mi sono sistemato, è più riparato, o allo zoo e il museo,dove il vento non ti prende d’infilata come alla stazione.



"Noi clochard siamo un’altra cosa", quindi anche una panchina ai giardini pubblici può andar bene. Molti ci ritengono una razza inferiore rispetto alle persone comuni ma io, con rispetto parlando, credo che non sia così: siamo semplicemente diversi. Non è facile spiegare.


"Io fino a trentasette anni facevo una vita brillante. Facevo l’imprenditore. Sveglia alle 6,30 del mattino, giacca e cravatta, ufficio alle 8, pausa pranzo alle 14, e poi lavoro fino a sera. L’indomani le stesse cose. Fino a quando l’azienda è fallita"



Quando mi dicevano che i problemi economici possono essere l’inizio della fine non ci credevo. Mi sono ricreduto. Se sei uno forte superi tutto, e ricominci meglio di prima, ma se sei debole…


Vieni preso da un senso di fallimento e di frustrazione che non immagini, pensi di essere un incapace, un cialtrone, un buono a nulla, avverti il senso del vuoto e all’improvviso ti accorgi che la tua proverbiale sicurezza non esiste più, ogni giorno perdi padronanza di te. Ti parlano e cominci a perdere il senso delle parole, non le associ alle cose, di giorno in giorno si svuotano di significato.



In bocca cominci a sentire un vago sapore di amaro. Hai sempre sete, come se la vita ti stesse succhiando la vita. La vita che succhia la vita… Non è facile da dire. E allora quella sete l’appaghi con quello che prima non immaginavi di usare: l’alcol. Prima qualche sorso, poi un bicchierino, quindi intere bottiglie. All’inizio pensi di controllarlo, poi ti accorgi che ti sei fatto risucchiare.



Resta il tramortito dalla vita e si ci sbronza per una notte, giri ubriaco per la città, urli, fermi la gente, e alla fine, esausto, ci si butta sul selciato, almeno al risveglio vede la luce dell’alba: ci si inventa un’illusione, una speranza, una voglia determinata di mandare a quel paese i sani principi e di diventare, una volte per tutte, cattivo.



Chi come me, nei momenti di buio, non è mai riuscito a vedere la luce, non ha illusioni. La persona debole è questa.Alla fine, senza sapere come e perché, ti ritrovi a dormire su una panchina che a poco a poco diventa il tuo mondo fatto di cartone, di giornali e di stracci.



Quando arriva l’inverno, con quelle gelate estreme, pensi che si paga per le proprie leggerezze. E allora senti la disperata esigenza di ripararti da qualche parte. 

È indescrivibile quando il gelo ti penetra nelle ossa, nei muscoli, nel cervello, nel sangue. Pensi di lasciare la panchina per qualche ora. Il tempo di fare sciogliere il ghiaccio che si è accumulato nel corpo e domattina-alle-sei-mi-riapproprio-della-panchina. Sì, perché il pericolo è che qualcuno si possa fregare il tuo mondo. Ed è una corsa continua. 

Un presidio continuo di notte e di giorno se abbandoni la postazione, magari per rovistare oltre il tuo raggio d’azione.



Tutto cambia con la primavera: dalla panchina vedi le gemme che si gonfiano nei rami, i fiori che sbocciano sotto di te, le tartarughe che si svegliano dal letargo e ti chiedono da mangiare.



Con l’estate...ah l’estate una goduria a respirare quell’aria profumata, mentre le cicale cantano annoiate. È il momento più bello e più poetico per noi.Ma ora è diverso. In questi giorni di freddo non si sa come finirà. In mezzo a tanta indifferenza, c’è molta bella gente in giro che cerca di aiutarti. Se sfortunatamente non dovessi farcela, "salutami affettuosamente tutti, compreso il Papa, che è bravo, e ringraziali da parte mia".

E.M

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