mercoledì 31 agosto 2016
martedì 30 agosto 2016
sabato 27 agosto 2016
IL SENSO DELLA VITA
NO PROFEZIE NE' ASSICURAZIONI SUL FUTURO...MA TRANQUILLITA' E FERMEZZA!!
LA PROVA E' DURA PER TUTTI, MA PIU' CHE MAI LO E' PER ALCUNI. SOLLEVIAMO I CUORE IN ALTO IL PADRE CI DARA' LA FORZA E IL CONFORTO NECESSARIO.
E' l'ora che tutti dobbiamo cooperare al bene comune e rendere propria la misericordia in questi momenti gravi con umilta' e fermezza. Coraggio, non tarderà a risplendere l'iride della pace sul suolo insanguinato.
L'idea della morte ricorre molto spesso con toni diversi e motivazioni varie, con il desiderio di abbandonare questa valle di pianto: una concezione pessimistica o manichea dell'esistenza umana sulla terra.
Cio' che deve importare a tutti, nei momenti particolari, le tre stelle della gloria: Fede, Speranza e Carita'
E. M
lunedì 22 agosto 2016
PROFEZIE DI CARLO CARRETTO:
ABBRACCIARE SEMPRE LA CHIESA
NONOSTATE GLI SCANDALI!!
STORIA DI UN RELIGIOSO SCOMODO MA TANTO AMATO PUR DENUNCIANDO I MALI DELL'ISTITUZIONE ECCLESIASTICA
Carlo Carretto prima di lasciare la vita terrena ci aveva consegnato il suo testamento spirituale. La sua ultima profezia, amare e servire la Chiesa nel bene e nel male, nonostante i mali e le tante cose che non funzionavano, denunciate a gran voce nel corso della sua esistenza.
Un’esistenza scomoda sicuramente quella di fratel Carlo (1910-1988), che dal suo eremo di Spello in Umbria pungeva l’istituzione ecclesiastica quando non camminava nella direzione da lui auspicata. Tante posizioni critiche nei confronti del divorzio, del celibato sacerdotale, dell’indissolubilità del matrimonio, che sono riportate da Gianni Di Santo in “Carlo Carretto. Il profeta di Spello” (edizioni San Paolo).
LE TRE “CHIAMATE”
Anima critica, fratel Carlo poiché segnato da una vocazione autentica, che si è manifestata in tre occasioni. La prima, a 18 anni, determinò la sua conversione, «quando mi inginocchiai davanti a un vecchio missionario, di cui ricordo gli occhi chiari e semplici, per esporre la mia confessione, avvertii nel silenzio dell’anima il passaggio di Dio». La seconda volta fu a 23 anni, quando incontrò il medico Luigi Gedda. La terza, l’ultima, arriva a 44 anni. La chiamata alla vita contemplativa nel deserto del Sahara, in una fraternità nel cuore dell’Algeria.
L’INCONTRO CON DIO NEL DESERTO
«Carlo lascia tutto – spiega l’autore de “Il profeta di Spello” – intraprende la via del deserto. La chiamata all’amore universale e intimo con il proprio Dio è più forte di qualsiasi ricordo che lascia in Italia. Buttarsi a peso morto sulla sabbia del deserto, respirarne il calore, la solitudine e il suo splendore. Il Maestro dei novizi della fraternità è categorico: deve disfarsi al più presto della sua agenda, quella dove sono annotati tutti gli indirizzi della Roma che conta. E Carlo lo fa subito. È il segno del distacco con quanto era prima e quanto aveva prima. Nella quiete della tenda impara a pregare, a riparare scarpe, a cercare acqua, a fare il pane».
«Qui si prega sul serio – scrive Carlo in “Lettera dal deserto”, la sua opera principale -. È come se ci avessero ridotti all’unico pozzo esistente nel deserto: o bere o morire, e il pozzo è la preghiera».
L’ULTIMA PROFEZIA
Da quel momento Carlo non smetterà mai i suoi viaggi, i ritiri nel deserto. Un’immensa attività di preghiera, di contatti e di conferenze lo prende ogni giorno di più. Fino a quando le sue condizioni di salute si aggravano. Il “profeta di Spello” era stato colpito da una leucemia che non gli dava tregua. La sua “profezia” più toccante, avviene proprio quando sente che l’energia vitale sta per venire meno. E consiste nell’abbraccio finale alla sua Chiesa.
LE TENTAZIONI DI FRATEL CARLO
Così, il 4 febbraio 1987, dal letto dell’ospedale del Fatebenefratelli a Roma, rilascia un’intervista densa di umanità indirizzata all’amata Chiesa.
E.M
venerdì 19 agosto 2016
BATTAGLIA LEGALE
TRA PHILIP MORRIS E URUGUAY
CHI HA VERAMENTE VINTO?
Il gigante del tabacco deve pagare $ 7m alla piccola nazione sudamericana in una disputa su pubblicità di sigarette. Ma il caso potrebbe ancora costituire un precedente preoccupante!!!!
Questo mese, gli attivisti hanno celebrato il legale sconfitta del gigante del tabacco Philip Morris per l'Uruguay alla Banca Mondiale ospitato centro internazionale per la risoluzione delle controversie di investimento .
Philip Morris ha presentato la sua domanda controversa $ 25m (£ 19m) per danni alla corte arbitrale della Banca Mondiale, sei anni fa, dicendo che non aveva "alcuna scelta, ma per litigare" a causa dell'introduzione di Uruguay di avvertenze grafiche sui pacchetti di sigarette.
L'8 luglio, due dei tre arbitri ha stabilito che l'Uruguay ha il diritto di continuare la sua campagna anti-sigarette , e che la Philip Morris dovrebbe rimborsare $ 7 milioni (£ 5,3 milioni) in spese legali.
La battaglia David-Goliath tra Uruguay e Philip Morris è un caso iconico perché illustra in modo chiaro il modo in cui le aziende possono utilizzare i trattati internazionali di investimento per attaccare i regolamenti fatti di interesse pubblico.
Così fa la sconfitta di Big Tobacco da Uruguay significa che la crescente opposizione dell'opinione pubblica a questi trattati di investimento si sbaglia?
Gli avvocati di arbitrato aziendali che occupano molti dei casi - ed i loro alleati politici di sostegno - ci tengono a dire che si rivela il sistema può funzionare in modo equo.
La questione, tuttavia, è per il quale è il sistema funziona? In casi di arbitrato di investimento, gli stati non vincono mai.
Uniti non possono mai archiviare le cause contro gli investitori, in modo che il migliore dei casi per loro è se il tribunale respinge le accuse degli investitori.
In questo caso, anche se Philip Morris era tenuto a contribuire $ 7 milioni per le spese legali, l'Uruguay dovrà ancora pagare un ulteriore $ 2,6 milioni degli oneri finanziari e molto di più in termini di risorse non materiali adottate per combattere questo.
E questo è un caso che non dovrebbe mai essere stato sentito in quanto contraddetta sia i termini del trattato di investimento bilaterale tra la Svizzera e l'Uruguay (utilizzata come base per la richiesta), nonché la Convenzione quadro sul controllo del tabacco - l'unica convenzione multilaterale vincolante sulla salute pubblica.
La decisione del collegio arbitrale di ascoltare il caso ha messo un freno alla adozione di simili misure di controllo del tabacco in Costa Rica, Paraguay e Nuova Zelanda, tra gli altri.
Inoltre, la causa potrebbe essere incoraggiato minacce legali e delle azioni in altre società, la speranza di poter garantire sia la revisione delle politiche di governo o di compensazione finanziaria.
Negli ultimi anni, Katoen Natie (logistica), Botnia (pasta / carta) e Farmashop (farmacia) hanno minacciato l'Uruguay con azioni legali. Nel mese di marzo, una società di telecomunicazioni statunitense, Italba, ha intentato una causa contro il paese .
I veri vincitori di questa proliferazione di casi investitore-Stato - che sono molto aumentati globalmente dalle sei 1996-696 ora - sono stati gli studi legali aziendali che lavorano su questi casi lunghi e complessi. avvocati arbitrato tipici, dipendenze sia lo Stato o una società, guadagnare fino a $ 1.000 l'ora.
Philip Morris ha assunto tre studi legali internazionali (Sidley Austin, Lalive, e Shook, Hardy & Bacon), mentre l'Uruguay è stato rappresentato da Foley Hoag. I tre arbitri che hanno deciso il caso anche ricevuto i salari: quasi $ 1 milione tra i tre di loro.
Ma più preoccupante rispetto ai profitti avvocati fanno è il potere che essi sono dati. Juan Fernández-Armesto, un avvocato spagnolo e esperto di arbitri di investimento , ha detto (paywall):
Non cessa mai di stupirmi che gli Stati sovrani hanno accettato di arbitrato investimenti a tutti i [...] Tre privati è affidato il potere di rivedere, senza alcuna procedura di restrizione o di appello, tutte le azioni del governo, tutte le decisioni dei tribunali, e tutte le leggi ed i regolamenti emanati dal Parlamento.
L'associazione tedesca dei giudici ha dichiarato a febbraio (pdf) che questi sistemi di arbitrato non solo non riescono a soddisfare i requisiti internazionali per l'indipendenza tecnica e finanziaria, ma anche inutile, in quanto le controversie possono essere risolte attraverso i tribunali nazionali.
Così, mentre l'Uruguay può celebrare questa particolare vittoria contro un Golia aziendale, forse il contributo più utile della vittoria sarebbe quello di sensibilizzare gli stati dei pericoli di firma fino a un sistema giudiziario privatizzato che lascia le decisioni sulle politiche pubbliche nelle mani di avvocati aziendali. In caso contrario, significherà l'arrivo di molti Golia più transnazionali, armati non di lance, ma documenti legali.
E.M
giovedì 18 agosto 2016
STORIA DEL COSTUME DA BAGNO!
IN PRINCIPIO ERA ABITO DA BAGNO....
OGGI TENDENZA MIX..
PER NON MERAVIGLIARSI....
Storia del costume da bagno | Come è cambiato il costume da bagno negli anni? Mode ed evoluzione del costume lo hanno trasformato completamente ma il nostro amore per costumi interi e bikini non si è mai spento!
C'è un momento dell'anno che ogni donna attende con ansia, quello in cui finalmente potrà stendersi al sole di una calda spiaggia con indosso il suo costume da bagno preferito, quello che la fa sentire splendida e agile e padrona del proprio corpo e così via. Quella fra una donna e il suo costume da bagno è una storia d'amore che dura da...secoli! Anche se è molto cambiato nel tempo è comunque rimasto uno dei capi che le donne coccolano e conservano con cura, scopriamo un pochino la sua storia.
Ovviamente la storia del costume da bagno non poteva certo cominciare con il triangolo. No, povere noi, all'inizio dell'800 dovevamo immergerci fra i flutti con qualcosa che assomigliava di più a un vestito, con tanto di cappellino, che a un costume...ma serviva ben altro per impedirci di solcare le onde!
Poi vennero i mutandoni
Via le gonne, largo agli ampi mutandoni, già proprio quelli che siamo abituati a vedere in film come Marie Antoinette e che venivano portati sotto gli abiti più ampi. Mutandoni e corsetto erano il mix perfetto per una giornata di mare per una donna della metà dell'800
Il costume si accorcia al ginocchio
Piano piano si guadagna qualche centimetro in meno e negli anni '20 noi signorine da spiaggia potevamo esibire una congrua parte di gamba! Il merito? Tutto della cara, vecchia Hollywood che ha lavato via un po' di pudore e reso i costumi da bagno un tantino meno castigati.
...E finalmente le gambe libere!
Più elastici e definitivamente più corti i costumi da bagno degli anni '30, diciamo chiaramente più simili a quello che anche oggi potremmo chiamare costume da bagno. Certo siamo lontane dallo stile minimal e moderno, ma c'è un bel miglioramento
L'esplosione del bikini
Il nome, lo sanno anche i sassi, viene dall'esplosione atomica sull'atollo di bikini perché questo costume nasce nel 1946 dalla geniale matita di tale Louis Reard, al quale ogni donna che ami abbronzatura e comodità sarà eternamente grata!
Negli anni '50 c'è stato il trionfo delle pin up dalle forme morbide e stuzzicanti e i costumi da bagno hanno seguito la corrente, diventando man mano dei capi che modellavano il corpo curvy e lo sostenevano in maniera comoda e sexy!
La scoperta del monokini
Gli anni '60 hanno compiuto una piccola rivoluzione anche nell'ambito del costume da bagno regalandoci quello che oggi chiamiamo monokini, cioè un bikini con una sottile striscia di tessuto che unisce il top agli slip, lasciando in bella vista tutto il resto
L'avvento del costume psichedelico
Inutile dire che anche la rivoluzione sessuale fra gli anni '60 e '70 incise non poco sulla moda del costume da bagno! Vengono utilizzati materiali molto diversi e tagliati in maniera più originale e nasce quello che poi sarebbe diventato un must assoluto: il due pezzi crochet!
Il trionfo dello stile hawaiano
Un bikini sgambato con un top a triangolo minuscolo, sono gli anni '80, gli anni in cui si sogna l'America e un viaggio oltreoceano è una realtà fattibile solo per pochissimi e le Hawaii ci sembrano un sogno irragiungibile e meraviglioso
Lo sgambato si fa cult
Negli anni '90 esplode la moda di Baywatch e di Pamela Anderson e di conseguenza anche dei costumi interi, possibilmente rosso fuoco, sgambatissimi e strizzatissmi per dare risalto al decolleté che, sempre secondo la moda del tempo, dovrebbe essere molto, molto generoso
E oggi? Oggi il segreto per un costume da bagno di tendenza è fare un mix! Non c'è uno stile preciso, l'unica regola è essere originali e sorprendere mescolando modelli, fantasie, tendenze e aggiungendo l'immancabile tocco vintage.
ENRICA MALATESTA
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