In questi giorni i nomi dei paesi di quella terra antica e sacra, ritornano più vivi che mai al pensiero dei popoli. La città di tre religioni, chi non la raffigura in un alone di magica luce che avvolge la sua storia millenaria? In essa vi è il Sepolcro di Gesù, epilogo della Passione del Redentore, preludio alla sua glorificazione sulla terra.
Da ogni parte del mondo,
nonostante il clima bellico, vi giungono carovane di pellegrini di ogni classe
sociale, specie durante le solennità del Natale e della Pasqua.
Nonostante la guerra ogni
cosa procede con rapidità e comodità; mentre nel passato le sofferenze erano
infinite, sia per mare che per terra. I più grandi santi della terra videro nella
Terra Santa il vero ed unico punto di riferimento della Cristianità Celeste.
San Francesco d'Assisi
sentì sempre una forte attrazione per la Terra di Gesù; vi pellegrinò fra i più
gravi pericoli, e dopo tanti tentativi, nel 1219, mandò un'intera spedizione
missionaria. I Francescani tennero sempre quella terra della Palestina come la
gemma delle loro missioni. Ma con quali e quanti sacrifici!
Dopo la caduta di Acri nel
1291 fra i fedeli di rito latino non rimasero a Gerusalemme che i Frati
Francescani, i quali assunsero allora di fronte all'Islam e in nome
dell'intera cattolicità, il protettorato dei Luoghi Santi. È questa l'origine
della custodia della Terra Santa, oggi egregiamente curata grazie alle cure
del Padre Guardiano dell'Ordine Francescano.
Il Luogo Santo sorge sulla
collina orientale, contornato da tre conventi: Francescano, Greco ed
Armeno, tre comunità che si alternano nell'officiatura della Basilica.
Interessante è, attraverso
il tempo, la storia di questa basilica, Occidentale e Orientale, la conoscenza
dei possessori che si alternarono via via tra lotte eroiche.
La grotta, in cui si
verificò la nascita di Gesù, è incavata in una roccia calcarea divisa in tre
parti. Nella prima parte, a forma di nicchia, è posto un altarino dai
Greci sotto la mensola, sorretta da colonne in marmo dove si vede a terra una
stella d'argento dorata che reca la scritta: "HIC DE VERGINE MARIA
CRISTUS NATUS EST".
La seconda parte, a pochi
passi di distanza, è costituita dall'Oratorio del Presepe, a cui si accede
scendendo tre gradini, dove un incavo nella parete segna il posto della
mangiatoia sulla cui paglia Maria depose il Neonato. Di fronte al Presepe un
altare latino dedicato all'Adorazione dei Magi costituisce la terza parte della
grotta.
Betlemme, piccola cittadina
che diede i natali a nostro Signore Gesù Cristo, vive in questi giorni
un'atmosfera particolare e, anche se lontano dalle antiche tradizioni, usanze e
riti religiosi di un tempo a noi molto lontano, si prega la grande festa della
pace!
Enrica Malatesta
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