Di rado si incontra un uomo tanto
spirituale che sia distaccato da tutto. Infatti un vero povero di spirito,
staccato da ogni creatura, chi potrà trovarlo?
Egli sarebbe prezioso, come le cose
portate "dall'estremità della terra". Anche quando l'uomo donasse
tutto ciò che ha sarebbe ugualmente un nulla. E se avesse una virtù
meravigliosa e una ferventissima devozione, gli mancherebbe ancora molto;
ossia, mancherebbe la sola cosa che gli è sommamente necessaria: dopo aver
lasciato tutto lasci se stesso, il suo amor proprio.
Siamo servi umili, non diamo grande
importanza a ciò che dagli altri è stimato grande, ma sicuramente si chiami
"servo inutile" come disse la stessa Verità: quando si è fatto tutto
quello che è stato comandato, allora si può dire di essere "servi
inutili".
Nessuno è più ricco, nessuno è più
libero, nessuno più potente di colui che sa abbandonare sé e tutte le cose, e
mettersi all'ultimo posto.
Un antico sapiente greco affermava
che la vera saggezza consiste nel conoscere se stessi, la nostra natura malata
e l'impronta divina che Dio ha stampato nel profondo del nostro essere. Come
ravvisato da San Paolo nei Corinzi (13,2)
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