NOVITA' IN LIBRERIA
"LA VERA STORIA DI PADRE PIO"
di Enrico Malatesta
Non v’è
dubbio sulla validità e sull’importanza del “giornalismo
d’inchiesta” che recentemente in Italia, va mietendo sempre
maggiori consensi. L’ultimo caso è proprio di questi giorni con
l’uscita in libreria per i tipi del Gruppo Editoriale Ugo Mursia
del “massiccio” volume (circa 700 pag.) dal titolo “La Vera
Storia di Padre Pio” di Enrico Malatesta.
Ricco di una mole incredibile di documenti originali ed inediti sulla storia della vita del Santo delle Stigmate, l’ Autore pubblica anche le “veline dattiloscritte” delle visite mediche del Prof. Giorgio Festa, scomparse dalle archiviazioni Vaticane del Santo Uffizio. Emergono così quelle verità “negate” sull’autenticità del fenomeno stigmatico, che per lungo hanno consentito, con vere menzogne ecclesiastiche, di confondere le idee addirittura anche ai pontefici. Ma la rivelazione più eclatante è quella che emerge dai documenti relativi a Padre Gemelli. Quando il famoso francescano si recò a San Giovanni Rotondo per, a suo dire, “ispezionare” le stigmate di Padre Pio, a Roma già si conoscevano gli esiti della Visita Apostolica (Ispezione Canonica) del Vescovo di Volterra che (pag. 234 del volume Mursia) dichiara per iscritto nel suo verbale di ispezione: “….Padre Pio è un buon religioso… quello di straordinario che avviene nella persona di Padre Pio non si può dir che avvenga, ma non avviene certamente né per intervento diabolico, né per inganno o frode ….” . Allora, ci si domanda, perché se anche questa seconda Vista Apostolica degli anni ‘20 rivela, all’inchiesta canonica, la specchiata virtù di Padre Pio, perché, lo ripetiamo, si lasciano passare ber 13 anni di “sospetti” e di “calunnie” contro lo stigmatizzato del Gargano, prima della riabilitazione « ..at ultra 1 » del 1932 del Papa ?????
Ricco di una mole incredibile di documenti originali ed inediti sulla storia della vita del Santo delle Stigmate, l’ Autore pubblica anche le “veline dattiloscritte” delle visite mediche del Prof. Giorgio Festa, scomparse dalle archiviazioni Vaticane del Santo Uffizio. Emergono così quelle verità “negate” sull’autenticità del fenomeno stigmatico, che per lungo hanno consentito, con vere menzogne ecclesiastiche, di confondere le idee addirittura anche ai pontefici. Ma la rivelazione più eclatante è quella che emerge dai documenti relativi a Padre Gemelli. Quando il famoso francescano si recò a San Giovanni Rotondo per, a suo dire, “ispezionare” le stigmate di Padre Pio, a Roma già si conoscevano gli esiti della Visita Apostolica (Ispezione Canonica) del Vescovo di Volterra che (pag. 234 del volume Mursia) dichiara per iscritto nel suo verbale di ispezione: “….Padre Pio è un buon religioso… quello di straordinario che avviene nella persona di Padre Pio non si può dir che avvenga, ma non avviene certamente né per intervento diabolico, né per inganno o frode ….” . Allora, ci si domanda, perché se anche questa seconda Vista Apostolica degli anni ‘20 rivela, all’inchiesta canonica, la specchiata virtù di Padre Pio, perché, lo ripetiamo, si lasciano passare ber 13 anni di “sospetti” e di “calunnie” contro lo stigmatizzato del Gargano, prima della riabilitazione « ..at ultra 1 » del 1932 del Papa ?????
Grazie
proprio alle tante documentazioni inedite offerte all’attenzione
dei suoi lettori (sempre in grande aumento..) l’ Autore, presenta
decine e decine di questi assurdi comportamenti del clero dell’epoca,
infarciti di menzogne e diaboliche calunnie.
Per
ultimo, e certamente non meno importante, perfino la Mafia presente
nel Caso Giuffré, oggetto della più grave “seconda persecuzione”
a Padre Pio, negli anni !958-1963, per derubare le donazioni di
carità ricevute dal Frate per l’erigendo ospedale “Casa Sollievo
della Sofferenza”.
E.M.
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