8 SETTEMBRE 2015
FESTIVITA' DI MARIA BAMBINA
Per la Chiesa ortodossa la nascita di Maria riveste un'importanza particolare ed è computata come una delle 12 feste maggiori.
Nella tradizione cattolica la festa è celebrata in tante località. Nella tradizione agricola il ricordo della nascita di Maria coincide con il termine dell'estate e dei raccolti. Molte chiese hanno come titolo la Natività di Maria.
La festa è nata dapprima in Oriente; è stata introdotta nella chiesa d'Occidente dal papa Sergio I. In particolare la devozione verso la natività di Maria si sviluppò nella diocesi ambrosiana, dove risulta attestata fin dal X secolo. Splendida espressione di questa devozione è lo stesso Duomo di Milano, consacrato da San Carlo Borromeo il 20 ottobre 1572 e dedicato a Maria Nascente (Mariae Nascenti, come appare scritto sulla facciata). Alla fine degli anni '70 il vescovo di Vicenza mons. Arnoldo Onisto, accogliendo i comuni voti, approvò l’elezione della Beata Vergine Maria, "Madonna di Monte Berico" a patrona principale presso Dio della Città e della Diocesi di Vicenza e ogni anno tale solennità viene celebrata l'8 settembre, giorno del ricordo della nascita della Madre di Gesù.
La nascita della devozione a Maria Bambina
Negli anni fra il 1720 e il 1730 una monaca francescana di Todi (Suor Chiara Isabella Fornari) realizzò per devozione personale alcuni graziosi simulacri in cera di Maria neonata avvolta in fasce. Una di queste effigi nel 1739 fu donata alle suore Cappuccine di Santa Maria degli Angeli in Milano. Le suore ne propagarono la devozione, che nel contesto ambrosiano trovò subito un terreno particolarmente pronto e fecondo.
Dopo vari trasferimenti e vicissitudini, la statuetta approdò nella casa generalizia delle Suore di Carità di Lovere, in Via Santa Sofia a Milano, dove divenne popolarissima, tanto che da allora fino ad oggi le suore di questa congregazione sono popolarmente chiamate "di Maria Bambina". Alla Natività di Maria è anche intitolata una congregazione di suore francescane spagnole.
La statua è in realtà costituita da una testa di neonata per lo più in cera (ma anche in gesso) su un corpo appena abbozzato e completamente rivestito di fasce, secondo l'uso del tempo. Le fasce e la cuffietta sono di diversa raffinatezza e ricchezza, ma sempre di pizzo. Spesso alla statuetta si accompagna una culla, anch'essa rivestita di pizzo.
L'immagine originale fu ben presto riprodotta e divulgata in tutta la diocesi ambrosiana, e specialmente in Brianza, dove era tradizione donare alle giovani coppie di sposi una statuetta di Maria Bambina, che veniva gelosamente custodita nelle case sotto una campana di vetro.
ENRICA MALATESTA
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