venerdì 30 marzo 2012
lunedì 26 marzo 2012
- SULLE ORME DI FRANCESCO D'ASSISI - PASQUA IN TERRASANTA - - -
In questi giorni i nomi dei paesi di quella terra antica e sacra, ritornano più vivi che mai al pensiero dei popoli. La città di tre religioni, chi non la raffigura in un alone di magica luce che avvolge la sua storia millenaria? In essa vi è il Sepolcro di Gesù, epilogo della Passione del Redentore, preludio alla sua glorificazione sulla terra.
Da ogni parte del mondo,
nonostante il clima bellico, vi giungono carovane di pellegrini di ogni classe
sociale, specie durante le solennità del Natale e della Pasqua.
Nonostante la guerra ogni
cosa procede con rapidità e comodità; mentre nel passato le sofferenze erano
infinite, sia per mare che per terra. I più grandi santi della terra videro nella
Terra Santa il vero ed unico punto di riferimento della Cristianità Celeste.
San Francesco d'Assisi
sentì sempre una forte attrazione per la Terra di Gesù; vi pellegrinò fra i più
gravi pericoli, e dopo tanti tentativi, nel 1219, mandò un'intera spedizione
missionaria. I Francescani tennero sempre quella terra della Palestina come la
gemma delle loro missioni. Ma con quali e quanti sacrifici!
Dopo la caduta di Acri nel
1291 fra i fedeli di rito latino non rimasero a Gerusalemme che i Frati
Francescani, i quali assunsero allora di fronte all'Islam e in nome
dell'intera cattolicità, il protettorato dei Luoghi Santi. È questa l'origine
della custodia della Terra Santa, oggi egregiamente curata grazie alle cure
del Padre Guardiano dell'Ordine Francescano.
Il Luogo Santo sorge sulla
collina orientale, contornato da tre conventi: Francescano, Greco ed
Armeno, tre comunità che si alternano nell'officiatura della Basilica.
Interessante è, attraverso
il tempo, la storia di questa basilica, Occidentale e Orientale, la conoscenza
dei possessori che si alternarono via via tra lotte eroiche.
La grotta, in cui si
verificò la nascita di Gesù, è incavata in una roccia calcarea divisa in tre
parti. Nella prima parte, a forma di nicchia, è posto un altarino dai
Greci sotto la mensola, sorretta da colonne in marmo dove si vede a terra una
stella d'argento dorata che reca la scritta: "HIC DE VERGINE MARIA
CRISTUS NATUS EST".
La seconda parte, a pochi
passi di distanza, è costituita dall'Oratorio del Presepe, a cui si accede
scendendo tre gradini, dove un incavo nella parete segna il posto della
mangiatoia sulla cui paglia Maria depose il Neonato. Di fronte al Presepe un
altare latino dedicato all'Adorazione dei Magi costituisce la terza parte della
grotta.
Betlemme, piccola cittadina
che diede i natali a nostro Signore Gesù Cristo, vive in questi giorni
un'atmosfera particolare e, anche se lontano dalle antiche tradizioni, usanze e
riti religiosi di un tempo a noi molto lontano, si prega la grande festa della
pace!
Enrica Malatesta
sabato 24 marzo 2012
Schemà
Cerchiamo
solo quel tanto che basta sia per mangiare che per vestire. Tutto il resto è
vano.
Non vendiamo
la nostra vita preziosa per questo o per quello. Siamo pietre vive.
Enrica Malatesta
sabato 17 marzo 2012
RIMEMBRANZA DELL'AMATO PADRE -17 marzo Duca Luigi Gaetano Giulio
Amoroso sposo e padre, generoso ed altruista professionista, sempre pronto nell'aiuto alle persone che si affidavano a lui, dedico le note del brano di Puccini "Babbo Babbino mio", interpretato dalla Callas, e il mio impegno nel lavoro che amo e nell'essere utile al mio prossimo applicando i suoi principi fondamentali: morali, di credo, di umiltà e amore.
mercoledì 7 marzo 2012
L'INIQUITÀ E LE DONNE - ANTIGONE - DALL'ELOGIO DELLA FOLLIA DI ERASMO
Erasmo celebrava non già
le oscure pulsazioni irrazionali né i diritti totalitari delle idee assolute,
ma l'autentica ragione, ovvero la pienezza della comprensione che si avvale dei
concetti, come i sentimenti e le passioni. Ragione che si oppone sia alla
razionalità viscerale e sia al gretto calcolo che considera immutabile la
realtà del momento e si piega a essa.
La vera ragione che non si
arrende alle cose è "follia". Come Antigone si ribella alla
legge iniqua o meglio alla anarchia, " -ogni violenza tirannide è
caos, disordine e nega i fondamentali valori umani-" , per arrivare
spontaneamente all'azione politica dall'universalità dei valori e dei
sentimenti umani violati dalla politica, dalla perversione della polis, della
vita comune: Antigone non solo ama, ma ragiona meglio di Creonte.
Le donne più capaci di
passioni e sentimento degli uomini rivelano una straordinaria razionalità, una
chiara visione generale capace di tradursi in corretta prassi, pronta ad
inventare creative e razionali forme di lotta per i loro figli. Molte di loro
marciano libere da ogni spirito vendicativo, senza guardare al passato bensì
alla vita presente e futura: prendendo iniziative di ogni genere e rispondendo
a necessità del momento. Rifiutano ogni ideologia populista e ogni confuso
terzomondismo, vivino in amicizia e allegria. E se l'età a poco a poco le
pensiona, lasciano sempre il segno. Come scritto nel vangelo.... "chi si
preoccupa di salvare la propria vita la perde e chi è pronto per perderla la
salva". Dice un verso di Brecht.."il grembo da cui è nato il male che
esse hanno combattuto è sempre e dovunque fecondo..."
L'ironia in nome della
follia è piena di fascino, Erasmo parla per nome della giustizia, e con gli
strumenti dell'ironia lancia al mondo il suo disperato appello filosofico e
morale, scagliandosi contro il malcostume universale dell'epoca e le
superstizioni.
Enrica Malatesta
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