lunedì 26 marzo 2012

- SULLE ORME DI FRANCESCO D'ASSISI - PASQUA IN TERRASANTA - - -




In questi giorni i nomi dei paesi di quella terra antica e sacra, ritornano più vivi che mai al pensiero dei popoli. La città di tre religioni, chi non la raffigura in un alone di magica luce che avvolge la sua storia millenaria? In essa vi è il Sepolcro di Gesù, epilogo della Passione del Redentore, preludio alla sua glorificazione sulla terra.
Da ogni parte del mondo, nonostante il clima bellico, vi giungono carovane di pellegrini di ogni classe sociale, specie durante le solennità del Natale e della Pasqua.
Nonostante la guerra ogni cosa procede con rapidità e comodità; mentre nel passato le sofferenze erano infinite, sia per mare che per terra. I più grandi santi della terra videro nella Terra Santa il vero ed unico punto di riferimento della Cristianità Celeste.
San Francesco d'Assisi sentì sempre una forte attrazione per la Terra di Gesù; vi pellegrinò fra i più gravi pericoli, e dopo tanti tentativi, nel 1219, mandò un'intera spedizione missionaria. I Francescani tennero sempre quella terra della Palestina come la gemma delle loro missioni. Ma con quali e quanti sacrifici!
Dopo la caduta di Acri nel 1291 fra i fedeli di rito latino non rimasero a Gerusalemme che i Frati Francescani, i quali assunsero allora di fronte all'Islam e in nome dell'intera cattolicità, il protettorato dei Luoghi Santi. È questa l'origine della custodia della Terra Santa, oggi egregiamente curata grazie alle cure del Padre Guardiano dell'Ordine Francescano.
Il Luogo Santo sorge sulla collina orientale, contornato da tre conventi: Francescano, Greco ed Armeno, tre comunità che si alternano nell'officiatura della Basilica.
Interessante è, attraverso il tempo, la storia di questa basilica, Occidentale e Orientale, la conoscenza dei possessori che si alternarono via via tra lotte eroiche.
La grotta, in cui si verificò la nascita di Gesù, è incavata in una roccia calcarea divisa in tre parti. Nella prima parte, a forma di nicchia, è posto un altarino dai Greci sotto la mensola, sorretta da colonne in marmo dove si vede a terra una stella d'argento dorata che reca la scritta: "HIC DE VERGINE MARIA CRISTUS NATUS EST".
La seconda parte, a pochi passi di distanza, è costituita dall'Oratorio del Presepe, a cui si accede scendendo tre gradini, dove un incavo nella parete segna il posto della mangiatoia sulla cui paglia Maria depose il Neonato. Di fronte al Presepe un altare latino dedicato all'Adorazione dei Magi costituisce la terza parte della grotta.
Betlemme, piccola cittadina che diede i natali a nostro Signore Gesù Cristo, vive in questi giorni un'atmosfera particolare e, anche se lontano dalle antiche tradizioni, usanze e riti religiosi di un tempo a noi molto lontano, si prega la grande festa della pace!


Enrica Malatesta

sabato 24 marzo 2012

Schemà



Cerchiamo solo quel tanto che basta sia per mangiare che per vestire. Tutto il resto è vano.
Non vendiamo la nostra vita preziosa per questo o per quello. Siamo pietre vive. 

Enrica Malatesta 

sabato 17 marzo 2012

RIMEMBRANZA DELL'AMATO PADRE -17 marzo Duca Luigi Gaetano Giulio

Amoroso sposo e padre, generoso ed altruista professionista, sempre pronto nell'aiuto alle persone che si affidavano a lui, dedico le note del brano di Puccini "Babbo Babbino mio", interpretato dalla Callas, e il mio impegno nel lavoro che amo e nell'essere utile al mio prossimo applicando i suoi principi fondamentali: morali, di credo, di umiltà e amore.



Il conte Luigi Gaetano Giulio Malatesta Ripanti Della Penna consegna, in occasione dell’850° anniversario della famiglia Malatesta,  a S.E. l’Ambasciatore René Novella del Principato di Monaco, il primo degli otto diplomatici accreditati presso il governo italiano, la Medaglia fusa della Celebrazione attestante il simbolo di alleanza internazionale

mercoledì 7 marzo 2012

L'INIQUITÀ E LE DONNE - ANTIGONE - DALL'ELOGIO DELLA FOLLIA DI ERASMO




Erasmo celebrava non già le oscure pulsazioni irrazionali né i diritti totalitari delle idee assolute, ma l'autentica ragione, ovvero la pienezza della comprensione che si avvale dei concetti, come i sentimenti e le passioni. Ragione che si oppone sia alla razionalità viscerale e sia al gretto calcolo che considera immutabile la realtà del momento e si piega a essa.
La vera ragione che non si arrende alle cose è "follia". Come Antigone si ribella alla legge iniqua o meglio alla anarchia, " -ogni violenza tirannide è caos, disordine e nega i fondamentali valori umani-" , per arrivare spontaneamente all'azione politica dall'universalità dei valori e dei sentimenti umani violati dalla politica, dalla perversione della polis, della vita comune: Antigone non solo ama, ma ragiona meglio di Creonte.
Le donne più capaci di passioni e sentimento degli uomini rivelano una straordinaria razionalità, una chiara visione generale capace di tradursi in corretta prassi, pronta ad inventare creative e razionali forme di lotta per i loro figli. Molte di loro marciano libere da ogni spirito vendicativo, senza guardare al passato bensì alla vita presente e futura: prendendo iniziative di ogni genere e rispondendo a necessità del momento. Rifiutano ogni ideologia populista e ogni confuso terzomondismo, vivino in amicizia e allegria. E se l'età a poco a poco le pensiona, lasciano sempre il segno. Come scritto nel vangelo.... "chi si preoccupa di salvare la propria vita la perde e chi è pronto per perderla la salva". Dice un verso di Brecht.."il grembo da cui è nato il male che esse hanno combattuto è sempre e dovunque fecondo..."
L'ironia in nome della follia è piena di fascino, Erasmo parla per nome della giustizia, e con gli strumenti dell'ironia lancia al mondo il suo disperato appello filosofico e morale, scagliandosi contro il malcostume universale dell'epoca e le superstizioni.

                                                                                                Enrica Malatesta