giovedì 23 aprile 2015






               GIORNATA MONDIALE

     DEL LIBRO E DEL DIRITTO D'AUTORE




L’obiettivo della Giornata è quello di incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e a valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell’umanità.
Il 23 aprile è stato scelto in quanto è il giorno in cui sono morti nel 1616 tre importanti scrittori: lo spagnolo Miguel de Cervantes (1547-1616), l’inglese William Shakespeare (1564-1616) e il peruviano Inca Garcilaso de la Vega (1539-1616). In realtà, Cervantes e Garcilaso de la Vega sono morti il 23 aprile secondo il calendario gregoriano mentre Shakespeare è morto il 23 aprile secondo il calendario giuliano, all’epoca ancora in vigore in Inghilterra, e quindi dieci giorni dopo. L’apparente corrispondenza delle date si è rivelata una fortunata coincidenza per l’UNESCO.
Nello stesso giorno, oltre ad essere nato anche Shakespeare, sono nati il francese Maurice Druon (1918-2009), il russo Vladimir Nabokov (1899-1977), il colombiano Manuel Mejía Vallejo (1923-1998) e il premio nobel islandese Halldór Laxness (1902-1998) ed è morto il catalano Josep Pla (1897-1981).
La Conferenza generale dell’UNESCO rende tributo mondiale a libri e autori in questa data, incoraggiando tutti, ed in particolare i giovani, a scoprire il piacere della lettura e mostrare un rinnovato rispetto per il contributo insostituibile di quelle persone che hanno promosso il progresso sociale e culturale dell’umanità. L’idea di questa celebrazione è nata in Catalogna, dove il 23 aprile, giorno di San Giorgio, una rosa viene tradizionalmente data come un dono per ogni libro venduto. Il successo Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore dipende principalmente del sostegno ricevuto da tutte le parti interessate (autori, editori, insegnanti, bibliotecari, istituzioni pubbliche e private, ONG umanitarie e mass media), che sono mobilitate in ogni paese dalle Commissioni Nazionali UNESCO, Club UNESCO, Centri e Associazioni, delle Scuole Associate e Biblioteche, e da tutti coloro che si sentono motivati a lavorare insieme per questa celebrazione.
                                       
                                                                                                                  ENRICA MALATESTA









         

 LA VITA E' LUNGA SE E' PIENA

        LONGA ESTE VITA, SI PLENA EST



LA VITA E' UN MARE PIENO DI SCOGLI E DI VORTICI, E L'UMANITA' CERCA DI EVITARE CON MASSIMA CAULTELA, BENCHE' SAPPIA CHE, QUAND'ANCHE RIESCE CON OGNI SFORZO ALL'INEVITABILE NAUFRAGIO, LA META FINALE DELLA FATICOSA TRAVERSATA E' PEGGIORE DI TUTTI GLI SCOGLI DA CUI SGUGGE.
TUTTAVIA LA VITA E' UNA PARTITA CHE NON SI PUO' PERDERE, MA VA GIOCATA AL MEGLIO E CERCARLA DI PERDERLA IL PIU' TARDI POSSIBILE.
                                                                                                         
                                                                                                              ENRICA MALATESTA







                        

                       HUOMO SAPIENS

                      DESTATI!!!!!!





                                 LA SOCIETA' IN OGNI STATO E' UNA BENEDIZIONE,MA IL GOVERNO, ANCHE NEL SUO STATO MIGLIORE, MOLTO SPESSO E' SOLTANTO UN MALE, AVVOLTE NEL PEGGIORE DEI MODI UN MALE INTOLLERABILE
GLI UOMINI, LA NATURA E L'AMBIENTE SONO IN UN RAPPORTO SEMPRE PIU' IN BILICO FRA L'IGNORANZA DI MOLTI E IL BUON SENSO DI POCHI, A CAUSA ALL'INCAPACITA' DI GESTIRE LE PROBLEMATICHE IN MODO TECNICO DELLA PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE E L'APPLICAZIONE POLITICHE SBAGLIATE.
CONTRO QUESTO SCETTICISMO ETICO, IL RIMEDIO E' DIFFONDERE LA SERIETA' DELLA NOSTRA ESPERIENZA MORALE, SMENTENDO LA CONVINZIONE CHE NON ESISTE VERITA' O FALSITA' IN MATERIA DI GIUDIZIO PRATICO, OSSIA DEL GIUDIZIO CHE RISPONDE ALLA DOMANDA COSA DEVO FARE. RIPRENDIAMO TUTTI LA VIA DI SOCRATE!!!
ENRICA MALATESTA






domenica 19 aprile 2015






        L'UOMO DELLA SINDONE                              ETERNA STORIA D'AMORE  

     UN VELO DALLE MILLE TRAME CHE FIN DAL       TRECENTO E' STATA OGGETTO DI LETTURE E   POLEMICHE SEMPRE DIVERSE

 UN'IMPRONTA CHE INTERROGA LA STORIA  UNA GUIDA CHE CI  CONDUCE FIN SULLA SOGLIA DELLA MORTE PER MOSTRARCI COME OLTREPASSARLA



Il Comitato organizzativo di cui fanno parte il Comune e la Provincia di Torino, la Regione Piemonte e l’Arcidiocesi di Torino, ha previsto l’arrivo di oltre tre milioni di pellegrini. Un evento che per la sua importanza spirituale attirerà un gran numero di fedeli da tutto il mondo.
Questo lenzuolo di lino su cui è impressa la figura di un uomo torturato, ferito, crocefisso è da sempre oggetto di controversie, dibattiti, verifiche e prove scientifiche. Dal 1898, anno in cui la Sindone fu fotografata per la prima volta scoprendo che l’immagine di quell’uomo era un negativo e non un positivo si sollevarono numerose questioni in seno alla comunità scientifica facendo riacutizzare il dibattito, che ancora oggi non accenna a concludersi, sulla sua autenticità.
La prova più attesa fu certamente quella del carbonio 14 avvenuta nel 1988 che farebbe risalire il lenzuolo a un periodo compreso tra il 1260-1390. Tuttavia diversi sindonologi, coloro i quali si schierano per l’autenticità della reliquia, ne hanno contestata l’attendibilità. Secondo questi ultimi è possibile che tale datazione sia dovuta al prelievo dei campioni analizzati da parti rammendate dopo l’incendio che colpì il lino nel 1532 a Chambéry.
Chambéry non è stato l’unico incendio cui la sacra sindone è scampata nel corso degli anni. Un altro minacciò il lenzuolo nel 1997, nella notte tra l’11 e il 12 Aprile devastando la Cappella del Guarini nel Duomo, dove essa è conservata sin dal 1578 anno in cui il duca Emanuele Filiberto trasferendo la capitale del ducato a Torino vi portò anche la sindone.
La sua storia è controversa, fatta di opinioni discordanti sulle date e sui luoghi, di prove tecniche e scientifiche per dimostrarne o confutarne l’autenticità. Nel corso degli anni sono stati tanti gli studiosi che hanno avanzato numerose teorie e altrettanti sono stati quelli che hanno cercato di demolirle.

                                                                                                                ENRICA MALATESTA




mercoledì 15 aprile 2015









                  AMBIZIONE





L'UOMO NON HA MAI SAPUTO CREARE NIENTE NELLA SUA AMBIZIONE, CHE SIA PIU' BELLO DI UN FIORE DI PRATO.
ESSA SI ATTACCA PIU' FACILMENTE ALLE ANIME PICCOLE CHE ALLA GRANDI, COME IL FUOCO SI APPICCA PIU' FACILMENTE ALLA PAGLIA E ALLE CANNE CHE AI PALAZZI.
COME LO SCHIAVO HA UN SOLO PADRONE, L'AMBIZIOSO NE HA TANTI QUANTO SONO LE PERSONE UTILI ALLA SUA FORTUNA.


ENRICA MALATESTA









    FESTIVAL INTERNAZIONALE DI GIORNALISMO

                       EDIZIONE IX PERUGIA

                                         DAL 15 AL 19 APRILE 2015



ARGOMENTI: TUTTE LE ANGUSTIE DEL MOMENTO

Le difficoltà dell’editoria, le nuove frontiere della comunicazione politica italiana, la situazione dei media in Russia e in Ucraina, la censura in Turchia, la copertura mediatica dell'emergenza Ebola e la libertà di stampa in Messico; il giornalismo investigativo trasnazionale da Luxleaks a Swissleaks, sicurezza e sorveglianza a due anni dal Datagate, come raccontare le nuove guerre, la libertà di espressione, il rapporto tra attivismo e giornalismo, dall’analisi del programma mediatico in Cina fino alla propaganda online costruita dall’Isis. Ed ancora il ruolo dei talk show in Italia, il giornalismo vissuto dai freelance, Mafia Capitale e Tangentopoli, le sfide del fact checking, il ruolo dei social media nell’informazione, l’emergenza ambientale: nord e sud Italia a confronto, media e calcio, realtà virtuale applicata al giornalismo, crowdfunding, tech vs journalism… Sono solo alcuni dei temi del Festival Internazionale del Giornalismo 2015. 5 giorni, oltre 200 eventi - tra incontri-dibattito, interviste, presentazioni di libri, workshop e serate teatrali - 600 speaker da 34 paesi diversi, tutto rigorosamente a ingresso libero. L’economia del dono, la condivisione di saperi e competenze, il confronto e lo scambio sono il cuore del Festival, e spiegano gran parte del suo successo.
OSPITI
Special Event: Edward Snowden e il dibattito su sorveglianza e privacy. Per la prima volta, in Italia, si terrà un dibattito che vedrà la partecipazione degli stessi protagonisti: Edward Snowden, il whistleblower che ha rivelato l'enorme portata delle pratiche di sorveglianza della NSA e Laura Poitras, la regista recentemente vincitrice di un premio Oscar per il documentario CITIZENFOUR in cui ha ripreso le riunioni avvenute tra Snowden e i giornalisti, e di un premio Pulitzer per l'inchiesta giornalistica che ha divulgato la storia. L'avvocato di Snowden, Ben Wizner (ACLU), e il direttore della neonata Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili Andrea Menapace analizzeranno le implicazioni della vicenda sui diritti umani. Partecipano anche Simon Davies fondatore Privacy International e Patrizio Gonnella (CILD), modera Fabio Chiusi giornalista. I keynote speech sono stati affidati a: Jeff Jarvis professore associato e direttore del Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism alla City University di New York, Andrew Mitchell Direttore news e global media partnerships di Facebook e Aron Pilhofer direttore esecutivo del settore digitale del Guardian. Tra gli ospiti stranieri ci saranno Alexander Klopping, 27 anni, fondatore di Blendle, un sistema olandese per il giornalismo basato sul modello di iTunes e supportato dal New York Times e dall'editore tedesco Axel Springer, George Brock professore di giornalismo alla City University di Londra e autore del libro “Out of Print”, Anabel Hernandez tra le più note giornaliste investigative messicane, Awal Bakare, co-fondatore e CEO di Ebola Alert, Ignacio Escolar, fondatore e direttore di eldiario.es, dove è autore di escolar.net, il più seguito blog politico spagnolo, vincitore di due Bitácoras (2008 e 2009). Ci sarà Peter Cunliffe-Jones, direttore esecutivo di Africa Check, la prima organizzazione di fact checking africana, Gregor Aisch, esperto in visualizzazione dati, graphics editor al New York Times, Dan Pacheco tra i maggiori esperti mondiali di virtual reality applicata al giornalismo, Raju Narisetti vicepresidente senior e vicecapo delle strategie di News Corp. Abdulemam Ali blogger di Global Voices che scrive di diritti umani e attualità e Jillian York responsabile per la libertà di espressione internazionale all'Electronic Frontier Foundation, saranno tra i 5 protagonisti dei ijf15talk al Teatro della sapienza. Al festival anche Khalid Albaih il vignettista sudanese divenuto un artista della rivoluzione grazie ai suoi disegni di forte impatto politico postati su facebook nelle prime fasi delle proteste della Primavera araba; Hassan Hassan analista ed editorialista, ospite del festival con “ISIS: Inside The Army of Terror” di cui è co-autore; e il fondatore e CEO di Change.orgBen Rattray, in un incontro sul futuro dei movimenti sociali, tra l'attivismo online e i media.
     
ENRICA MALATESTA



lunedì 13 aprile 2015


                         GENOCIDIO ARMANO

                         UN KOLOSSAL STORICO

                    IL FILM DEL REGISTA FATIH AKIN

                                   "IL PADRE" 

                           UN CRIMINE DI GUERRA INDIMENTICABILE


Dopo anni di lavorazioni e di minacce, arriva in sala , distribuito da Bim, dopo l'anteprima alla Mostra del cinema di Venezia, Il Padre (The Cut) di Fatih Akin, il regista tedesco di origine turca che su questo film epico si è incagliato per oltre 7 anni. Con il passare del tempo, la storia è diventata un vero e proprio kolossal da 138 minuti, un racconto di dimensioni bibliche e dall'esito non felicissimo rispetto alle tante attese per l'applaudito autore di Soul Kitchen. ''Ci ho impiegato 7-8 anni, dall'ideazione alla realizzazione e ho avuto anche minacce, ma sono piccola cosa di fronte a questo film sulla storia dell'umanita', che parla al cuore. Non ho avuto dubbi ad andare avanti perche' per l'arte vale la pena di morire'', ha detto a Venezia Akin con la passione cui ha abituato il suo pubblico sin dalla Sposa turca. Un crimine indimenticabile ossia il genocidio del popolo armeno nei primi anni del '900, un viaggio incredibile, dalla Turchia all'America del Nord passato per la Siria, il Libano e Cuba e un amore infinito, quello del protagonista alla ricerca della sua famiglia. Tutto questo partendo da un villaggio bucolico e arrivando nel selvaggio west americano, mixando tragedia storica e western, Ceylan e Scorsese, l'Odissea, la Bibbia e Schindler's List. Scorsese non e' citato a caso, visto che e' del grande regista americano la dedica più preziosa ricevuta dal film, definito ''di intensità e bellezza grandiose'' ed e' di un collaboratore storico di Scorsese, l'anziano Mardik Martin di origine armena (autore di Mean Streats, New New New York, Toro Scatenato) la co-sceneggiatura del Padre. ''Ho seguito le regole del film di genere - osserva Akin - per raccontare questa storia e provocare l'empatia verso questo eroe e arrivare ad un pubblico piu' vasto possibile''. Il protagonista Nazaret, Tahar Ramin (l'attore francese di origine algerina lanciato dal Profeta di Jacques Audiard), e' un fabbro di un piccolo villaggio, Mardin. Ha una moglie e due figlie gemelle, ha la croce cristiana tatuata sul braccio e una vita felice. Siamo nel 1915, scoppia la prima guerra mondiale e da quel momento la minoranza cristiana degli armeni e' in pericolo in quello che e' l'impero ottomano della mezzaluna islamica. Strappato alla famiglia, costretto a lavorare nel deserto, Nazaret e' sempre sul rischio di morire, di percosse, di sete, di fame o di fatica. Lo tiene vivo la fede e il desiderio di ricongiungersi alla famiglia. La sua gente e' sterminata, il campo profughi e' un lazzaretto, i suoi parenti morti ma le due gemelle vive da qualche altra parte del mondo. Le cercherà letteralmente per mare e per terra dall'altra parte del globo fino a che non le troverà. Un tema universale e attuale, la fuga, l'emigrazione, la diaspora, l'integralismo religioso. Ha spegato Akin: " E' una storia di sopravvivenza, di ricerca e di spiritualita', Nazaret perde la fede, si libera dei dogmi religiosi ma e' guidato dalla speranza''.

ENRICA MALATESTA

sabato 4 aprile 2015






                    FELICI E SERENI AUGURI DI

                           BUONA PASQUA 2015


POSSIAMO INFURIERCI CON IL NOSTRO DESTINO. POSSIAMO CONVINCERCI DI ESSERE PERSEGUITATI, MA NIENTE CAMBIERA' IL FATTO CHE SIAMO RESPONSABILI DELLA NOSTRA VITA.

LE NOSTRE AZIONI MODELLANO IL NOSTRO DESTINO: PARADISO - INFERNO SONO NELLE NOSTRE MANI

L'AMORE E' PIU' FORTE DELLA VENDETTA!!!



                 AUGURI A TUTTI VOI!!!!!!







mercoledì 1 aprile 2015


            DAL MONDO DELLA MANIPOLAZIONE

                          "VAMPIRI ENERGETICI"

 PARASSITI PSEUDO POTENTI RIEMPIONO I  LORO VUOTI  NUTRENDOSI DELL'ESISTENZA ALTRUI   

     

  SE SORVEGLIAMO I NOSTRI PENSIERI, I NOSTRI PENSIERI                     SORVEGLIERANNO NOI!!!

A tutti, o quasi, capita di incontrare nella propria vita persone in grado, con una sola frase o anche semplicemente con uno sguardo, di innervosirci, di crearci ansia. Talvolta accade perchè abbiamo avuto con quella persona un legame difficile e faticoso ma a volte può succedere che non siamo i soli a provare queste sensazioni in presenza di quella determinata persona.
In quest’ultimo caso siamo in presenza di un Vampiro di Energia.
Una definizione davvero appropriata e che rende immediatamente l’idea. Un vampiro di energia, infatti, è una persona che concretamente “ruba” l’energia vitale di un’altra persona: lo fa in modo subdolo, nascosto, in modo da non essere riconosciuto. E lo fa perchè non riuscirebbe a vivere altrimenti: deve accalappiare l’energia altrui per poter sopravvivere.
Quando si ha a che fare con questo tipo di persona anche solo dopo una breve chiacchierata o una sua semplice osservazione, ci si sente esauriti, svuotati, giù di morale
I vampiri di energia hanno un potere enorme sulle persone, riescono a manipolarle, a farle sentire una nullità. E’ questo il loro unico modo per risucchiare tutta l’energia vitale altrui. “Sono le persone che non cercano, non desiderano più nulla, e fanno il possibile per scoraggiare chi cerca e desidera, perchè proprio dallo scoraggiamento altrui traggono giustificazione.
E' mai capitato di essere in ansia solo alla presenza di quella determinata persona, di non riuscire mai ad essere voi stessi se ella è presente e di sentirvi continuamente giudicati da lei? Probabilmente avete a che fare con un vampiro di energia. Attenzione però: se non riuscite a difendervi da queste persone oltre al disagio ricorrente che non vi permetterà di vivere serenamente potreste diventare voi stessi dei vampiri!
Come fare allora per difendersi da questi vampiri?
I vampiri di energia attaccano le persone che in quel momento della loro vita sono deboli, vulnerabili. Non riuscirebbero ad attaccare individui forti perchè l’energia di quest’ultimi è troppo vitale per poterla rubare. Da ciò si capisce che l’unico modo per difendersi è diventare forti e spezzare queste dinamiche relazionali subdole.
E’ incredibile ma l’unica cosa che si può fare per scacciare questi vampiri è vivere autenticamente, inseguire i propri sogni e non abbandonarli perchè il nostro vampiro ci ha convinto che non ne vale la pena, essere sempre sè stessiAZ e non recitare la parte che fa più piacere al nostro vampiro, trovare il coraggio di cambiare anche quando il nostro vampiro ci costringe in tutti i modi a rimanere fermi.
Spezzando la catena di questa prigionia subdola e pericolosa saremo finalmente liberi e potremo utilizzare tutta la nostra energia vitale ed investirla nei nostri progetti, nei nostri hobby, in quello che ci fa stare bene. Finalmente la nostra energia apparterrà solo a noi stessi.

ENRICA MALATESTA