domenica 20 maggio 2012

MALA TEMPORA CURRUNT



La disperazione per il presente e la ricerca di percorsi nella landa desolata delle idee usate ci stringe sempre più a critiche aspre attraverso libri di cultura, di movimento, di economia ecc..

Il filo rosso che le lega ad una visione alternativa sia nel politico sia nel personale, contro il pensiero unico del produrle e del consumismo. Un cittadino lavora per un anno e paga le tasse in nome di una solidarietà sociale, mentre l'obbiettivo è l'arricchimento del sistema finanziario mentre lo Stato esercita il potere per depauperarlo. Così, alla crescita del sistema corrisponde la crescita del debito e della sofferenza dei cittadini. Non è assurdo che su una qualunque casa di abitazione si paghino le imposte mentre sul corrispondente capitale monetario non si paghi nulla?

L'evasione fiscale è funzionale al sistema, e i "paradisi fiscali" sono parte integrante dell'economia del debito. Inseguiamo i rivali per scippargli il frutto della rapina. Gli Stati che li combattono sono arrivati in ritardo sul posto della rapina. Una riflessione approfondita sull'aspetto del problema è assolutamente necessaria. Tuttavia possiamo affermare "siamo poveri ma belli"......

                                                  Enrica Malatesta

martedì 15 maggio 2012

venerdì 11 maggio 2012

STELLA DI MAGGIO


Una apparizione, senza clamore, Maria, ci ricorda quella di Fatima, che non dovrebbe più sorprendere ai nostri giorni, date le frequenti apparizioni della Madre sulla terra, a ripeterci quello che troppo pochi hanno finora compreso: la necessità della preghiera e di mantenimento di una vita se vogliamo appoggio, pace e salvezza. Perché dubitare? Chi può immaginare quali siano i trasporti amorosi fra la Madre e un'anima, che più si purifica e più diventa sensibile e assapora le delizie celesti!

Maria è la madre di tutti, ma in modo speciale delle anime in vita pure. Se soccorre l'anima in defaiance, per attrarla a sè, è solo per un sentimento di pietà, per non vederla perire; mentre per l'anima pura è solo soccorritrice (i santi sulla terra hanno bisogno del suo soccorso). È una madre più tenera e più dolce che possiamo immaginare. Se il Padre ci ha concesso e ci conserva è perché esige da noi il nostro amore per Maria, madre nostra, madre del mondo. Noi cosa diamo in cambio? Poco o nulla a Lei che è la fonte fella Grazia; Grazia esercitata, conquistata nella più alta perfezione.

S. Bernardo, che è stato il cantore insuperabile in Europa della Gloria di Maria, affermava senza esitazione che "tutto, tutto ci viene da Lei". Mente S. Anselmo non esitava a dire che sovente si è più presto ascoltati invocando il nome di Maria. La cura incomparabile della Madre per i figli e la sua febbre di redenzione fa pensare che senza la nostra salvezza non riesca ad essere totalmente felice in Cielo. Non abbiamo timore: è sempre la notte che feconda l'aurora. Bisogna andare al pozzo della Grazia per attingere l'acqua della santa pazienza. Tanto amore nutre Maria per i suoi figli. Oh ancor più, come disse nel 1910 al P. Lamy, facendogli vedere le guerre e le sue conseguenze: "Se mio Figlio spezzasse il mondo io ne raccoglierei gli avanzi e lo rifarei!"

                                               Enrica Malatesta

mercoledì 9 maggio 2012

CORPO ANIMA ETERNITÀ


                                       
    Anima di poeta non muore mai
    Tutto è musica tutto è luce
    Quadro ricco di colore
    Fantasmagorie vivaci
    Astri in cielo sono armonia
    Sole splende luce la luna
    Nella notte guida il viandante
    Bosco  la fonte ristoro
    Chi passa di là
    Rugiada vento soffio leggere
    Di vita la pioggia alimenta
    La neve manna candita per tutti
    Uomo con vizi pregi
    Compendio di tutto
    Guarda  ama il prossimo
    Tesoro del poeta
    Incontra il suo Dio
    Suo Principio suo Fine


                                                    Enrica Malatesta

UNA QUESTIONE MORALE - Medicina tecnologica: prima il dio danaro poi l'uomo

   
In questa epoca anche il bisogno di farmaci è diventato un bisogno indotto e le connessioni tra malattia e ciò che la produce vanno cercate per individuare la causa.
La contraddizione cui è  giunta ai nostri giorni la medicina sta appunto nel suo far insorgere nuovi processi patologici, all'atto stesso di riparare i vecchi.
La salute impostata come valore assoluto senza il quale non c'è vita è un altro elemento atto a creare la differenza dell'uomo dal potere medico, quindi l'invasione della medicina in settori sempre più vasti e più generalizzati. Il potere della medicina si estende fino a coprire ogni momento della vita e se si considera l'aspetto economico del problema risulta chiaro come l'enfatizzazione della salute sia un “affare” totalmente estraneo alla sofferenza e al benessere della popolazione. I risultati ed i successi ottenuti dalla medicina, senza una loro appropiata esaltazione, la medicina non avrebbe la credibilità e il potere che tuttora detiene. Per Renè Dubos “niente illustra meglio la perdita collettiva dell'oggettività creata dal miraggio della salute, della costante reiterazione che le recenti conquiste hanno portato circa l'aumento spettacolare nell'attesa di vita. Ovviamente è vero che l'attesa di vita alla nascita è andata aumentando negli ultimi decenni, ma questo aumento è dovuto alla pressochè totale eliminazione della mortalità dalla prima infanzia, dell'infanzia e della giovinezza. Mentre l'attesa di vita negli adulti non è attualmente molto diversa da alcune generazioni fa, né risulta maggiormente nelle aree in cui i servizi medici sono altamente sviluppati rispetto ai paesi meno prosperi.
L'aumento dei bisogni medici non implica necessariamente un parallelo aumento nella prevalenza delle malattie. In certa misura questo deriva dal fatto che noi esigiamo di più di quanto non facessero i nostri antenati in materia di salute e siamo meno disposti ad accettare disturbi, dolori, difetti, tosse, catarro ecc. un tempo considerati compagni di vita. La medicina preventiva, non può essere preventiva, perché se la stessa si produce altrove, fuori dal suo spazio di intervento, e se la natura del suo intervento deve mantenersi dalla natura di ciò che produce malattia, la medicina non può che portare preventivamente la propria logica nel territorio sociale dove maturano e si producono i fenomeni: ciò si traduce in un ulteriore forma di dominio e di controllo medico su tutti gli aspetti della vita quotidiana. Il segreto continua a restare nelle mani del tecnico che non si sente mai al servizio della popolazione, poiché essere al servizio della popolazione richiederebbe la scomparsa del servizio, fonte originaria del prestigio, del potere, del guadagno. Quest'ultimo, visto come aspetto esasperato della logica mercantile che imprime un marchio su tutto ciò che tocca.
Salute, malattia, possibilità di vita dell'uomo non possono essere subordinate alla logica in questione. Ne, d'altra parte, si può contare sul volontarismo dei medici che -in un mondo fondato sul profitto- rinunziano spontaneamente ai vantaggi che il loro ruolo comporta. Ciò che deve rompersi è il segreto sulle connessioni fra malattia e ciò che la produce; connessione che la medicina ha occultato con il suo intervento riparatore.

FONTE: Ongaro Basaglia, Salute/Malattia- Einaudi


                                                                               Enrica Malatesta