venerdì 25 settembre 2015


                                 NEW YORK      

                            PAPA FRANCESCO 

       CONGRESSO DELLE NAZIONI UNITE

 

TRA I TEMI TRATTATI: LA CORRUZIONE, LE ARMI NUCLEARI, GENDER, IL COMMERCIO DEGLI ORGANI, LA LIMITAZIONE DEI POTERI, LA FAMIGLIA, LE PERSECUZIONI AI CRISTIANI, LO SVILUPPO SOSTENISIBILE

L'ntervento al Congresso, ha parlato alle Nazioni Unite e ha ribadito l'urgenza della lotta a narcotraffico, riciclaggio del denaro e tratta degli esseri umani. Poi difende la dottrina cattolica sui temi bioetici, dal gender all’aborto: "La legge morale inscritta nella stessa natura umana - ha detto - comprende la distinzione naturale tra uomo e donna e il rispetto assoluto della vita in tutte le sue fasi e dimensioni"

Più informazioni su: Armi Nucleari, Corruzione, Jorge Mario Bergoglio, Narcotraffico, ONU, Riciclaggio, Tratta di Minori
“Casa, lavoro, libertà e terra per tutti”. Papa Francesco nel suo discorso all’Onu, a meno di 24 ore da quello pronunciato al Congresso americano, rivolge questo appello ai governanti, affinché “tutti possano disporre della base minima materiale e spirituale per rendere effettiva la loro dignità e per formare e mantenere una famiglia, che è la cellula primaria di qualsiasi sviluppo sociale”. E insiste: “Lottate contro corruzione, narcotraffico, riciclaggio del denaro, usura, armi nucleari, gender, aborto, eutanasia, commercio di organi, sfruttamento sessuale di minori e prostituzione”. Bergoglio è il quarto Pontefice a prendere la parola nel Palazzo di Vetro di New York. Prima di lui, infatti, come egli stesso ha ricordato nel suo lungo discorso, erano intervenuti il beato Paolo VI nel 1965, san Giovanni Paolo II nel 1979 e nel 1995 e il Papa emerito Benedetto XVI nel 2008.

Francesco, dopo aver salutato tutto il personale che lavora negli uffici delle Nazioni Uniti, anche gli addetti alle pulizie e i cuochi, come è nel suo stile, ha reso omaggio ai funzionari dell’Onu caduti in servizio. Bergoglio è stato accolto dal segretario generale Ban Ki-moon e, in suo onore, per la prima volta è stata issata la bandiera vaticana sul Palazzo di Vetro. La Santa Sede, infatti, come la Palestina, è stato non membro delle Nazioni Unite. Il Papa ha subito chiarito che “le nefaste conseguenze di un irresponsabile malgoverno dell’economia mondiale, guidato unicamente dall’ambizione di guadagno e di potere, devono costituire un appello a una severa riflessione sull’uomo”.

Francesco ha voluto rendere omaggio all’Onu, nel 70esimo della sua nascita, considerato “la risposta giuridica e politica adeguata al momento storico, caratterizzato dal superamento delle distanze e delle frontiere a opera della tecnologia e, apparentemente, di qualsiasi limite naturale all’affermazione del potere. Una risposta imprescindibile dal momento che il potere tecnologico, nelle mani di ideologie nazionalistiche o falsamente universalistiche, è capace di produrre tremende atrocità. Non posso che associarmi all’apprezzamento dei miei predecessori, riaffermando l’importanza che la Chiesa cattolica riconosce a questa istituzione e le speranze che ripone nelle sue attività”. “Rendo perciò omaggio a tutti gli uomini e le donne che hanno servito con lealtà e sacrificio l’intera umanità in questi 70 anni”. Un’esperienza che, secondo Bergoglio, “dimostra che la riforma e l’adattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso l’obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un’incidenza reale ed equa nelle decisioni”.

-Corruzione, narcotraffico e riciclaggio del denaro – Il Papa ha voluto subito “citare un altro tipo di conflittualità, non sempre così esplicitata ma che silenziosamente comporta la morte di milioni di persone. Molte delle nostre società vivono un altro tipo di guerra con il fenomeno del narcotraffico. Una guerra ‘sopportata’ e debolmente combattuta. Il narcotraffico per sua stessa natura si accompagna alla tratta delle persone, al riciclaggio di denaro, al traffico di armi, allo sfruttamento infantile e altre forme di corruzione. Corruzione che è penetrata nei diversi livelli della vita sociale, politica, militare, artistica e religiosa, generando, in molti casi, una struttura parallela che mette in pericolo la credibilità delle nostre istituzioni”.

-Armi nucleari – Dal Papa un no netto alle armi nucleari: “Un’etica e un diritto basati sulla minaccia della distruzione reciproca, e potenzialmente di tutta l’umanità, sono contraddittori e costituiscono una frode verso tutta la costruzione delle Nazioni Unite, che diventerebbero ‘Nazioni unite dalla paura e dalla sfiducia’. Occorre impegnarsi per un mondo senza armi nucleari, applicando pienamente il Trattato di non proliferazione, nella lettera e nello spirito, verso una totale proibizione di questi strumenti”. Bergoglio ha poi sottolineato che “il recente accordo sulla questione nucleare in una regione sensibile dell’Asia e del Medio Oriente, è una prova delle possibilità della buona volontà politica e del diritto, coltivati con sincerità, pazienza e costanza”.

-Gender, aborto ed eutanasia – Molto esplicita è stata anche la difesa della dottrina cattolica sui temi bioetici, dal gender all’aborto: “La difesa dell’ambiente e la lotta contro l’esclusione – ha affermato Francesco – esigono il riconoscimento di una legge morale inscritta nella stessa natura umana, che comprende la distinzione naturale tra uomo e donna e il rispetto assoluto della vita in tutte le sue fasi e dimensioni. Senza il riconoscimento di alcuni limiti etici naturali insormontabili e senza l’immediata attuazione di quei pilastri dello sviluppo umano integrale, l’ideale di salvare le future generazioni dal flagello della guerra e di promuovere il progresso sociale e un più elevato livello di vita all’interno di una più ampia libertà corre il rischio di diventare un miraggio irraggiungibile o, peggio ancora, parole vuote che servono come scusa per qualsiasi abuso”.

-Commercio di organi, sfruttamento sessuale di minori e prostituzione – Altrettanto duro è stato l’appello del Papa contro la tratta degli esseri umani: “Il mondo chiede con forza a tutti i governanti una volontà effettiva, pratica, costante, fatta di passi concreti e di misure immediate, per preservare e migliorare l’ambiente naturale e vincere quanto prima il fenomeno dell’esclusione sociale ed economica, con le sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato. È tale l’ordine di grandezza di queste situazioni e il numero di vite innocenti coinvolte, che dobbiamo evitare qualsiasi tentazione di cadere in un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizzante sulle coscienze. Dobbiamo aver cura che le nostre istituzioni siano realmente efficaci nella lotta contro tutti questi flagelli”.

-Limitazione del potere – Francesco ha sottolineato anche che “la limitazione del potere è un’idea implicita nel concetto di diritto. Dare a ciascuno il suo, secondo la definizione classica di giustizia, significa che nessun individuo o gruppo umano si può considerare onnipotente, autorizzato a calpestare la dignità e i diritti delle altre persone singole o dei gruppi sociali. La distribuzione di fatto del potere (politico, economico, militare, tecnologico, ecc.) tra una pluralità di soggetti e la creazione di un sistema giuridico di regolamentazione delle rivendicazioni e degli interessi, realizza la limitazione del potere. Oggi il panorama mondiale ci presenta, tuttavia, molti falsi diritti, e, nello stesso tempo, ampi settori senza protezione, vittime piuttosto di un cattivo esercizio del potere: l’ambiente naturale e il vasto mondo di donne e uomini esclusi. Due settori intimamente uniti tra loro, che le relazioni politiche ed economiche preponderanti hanno trasformato in parti fragili della realtà. Per questo è necessario affermare con forza i loro diritti, consolidando la protezione dell’ambiente e ponendo termine all’esclusione”.

-Ambiente – Il Papa ha sottolineato l’esistenza di un vero e proprio “diritto dell’ambiente” precisando che “qualsiasi danno all’ambiente è un danno all’umanità” e sottolineando anche che “ciascuna creatura, specialmente gli esseri viventi, ha un valore in sé stessa, di esistenza, di vita, di bellezza e di interdipendenza con le altre creature”.

-Famiglia – Per Francesco “i governanti devono fare tutto il possibile affinché tutti possano disporre della base minima materiale e spirituale per rendere effettiva la loro dignità e per formare e mantenere una famiglia, che è la cellula primaria di qualsiasi sviluppo sociale. Questo minimo assoluto, a livello materiale ha tre nomi: casa, lavoro e terra; e un nome a livello spirituale: libertà dello spirito, che comprende la libertà religiosa, il diritto all’educazione e gli altri diritti civili”.

-Guerra – Il Papa ha anche sottolineato che “la guerra è la negazione di tutti i diritti e una drammatica aggressione all’ambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire senza stancarsi nell’impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli”. Per Bergoglio “a tal fine bisogna assicurare il dominio incontrastato del diritto e l’infaticabile ricorso al negoziato, ai buoni uffici e all’arbitrato, come proposto dalla Carta delle Nazioni Unite, vera norma giuridica fondamentale”.

-Persecuzione dei cristiani – “Bergoglio non ha dimenticato nemmeno le persecuzioni dei cristiani: “Non posso non reiterare i miei ripetuti appelli in relazione alla dolorosa situazione di tutto il Medio Oriente, del Nord Africa e di altri Paesi africani, dove i cristiani, insieme ad altri gruppi culturali o etnici e anche con quella parte dei membri della religione maggioritaria che non vuole lasciarsi coinvolgere dall’odio e dalla pazzia, sono stati obbligati ad essere testimoni della distruzione dei loro luoghi di culto, del loro patrimonio culturale e religioso, delle loro case ed averi e sono stati posti nell’alternativa di fuggire o di pagare l’adesione al bene e alla pace con la loro stessa vita o con la schiavitù”.

-Agenda per lo Sviluppo Sostenibile – “Alzo la mia voce, – è stato l’appello finale del Papa – insieme a quella di tutti coloro che aspirano a soluzioni urgenti ed efficaci. L’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile durante il vertice mondiale che inizierà oggi stesso, è un importante segno di speranza. Confido anche che la Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico raggiunga accordi fondamentali ed effettivi”.

Dopo aver lasciato il Palazzo di Vetro, Francesco è andato a Ground Zero per pregare, insieme con gli altri leader religiosi, nel luogo dell’attentato dell’11 settembre 2001. “Un atto insensato di distruzione“, come lo ha definito Bergoglio, un vero e proprio “fratricidio”. “Questo luogo di morte – ha affermato il Papa – si trasforma anche in un luogo di vita, di vite salvate, un canto che ci porta ad affermare che la vita è sempre destinata a trionfare sui profeti della distruzione, sulla morte, che il bene avrà sempre la meglio sul male, che la riconciliazione e l’unità vinceranno sull’odio e sulla divisione“.

 

ENRICA MALATESTA


mercoledì 23 settembre 2015

RICORRENZA




                             SAN PADRE PIO

                       23 SETTEMBRE 2015   

      QUARANTASETTE ANNI DALLA MORTE


PADRE PIO AFFERMAVA: "IL MIO CUORE E' TRABOCCANTE DI GIOIA E SI SENTE SEMPRE PIU' FORTE AD INCONTRARE QUALUNQUE AFFLIZIONE..."

 

I doni straordinari lo accompagnarono per tutta la vita: in particolare l'introspezione delle anime, il profumo che si faceva sentire a persone anche lontane, il beneficio della sua preghiera per i fedeli che ricorrevano a lui. Fu nell'ultima messa, il 22 settembre che si accorsero che le piaghe delle mani erano scomparse. moriva la notte del 23 settembre del 1968.

Folle straripanti accorsero da ogni Paese per rendergli l'ultimo omaggio. i funerali furono imponenti
Fin dal primo momento la sua tomba e' stata meta di pellewgrinaggio in crescendo e mai esausto. Nel 1987 Papa Giovanni Paolo II vi sosto' in occasione del Centenario della nascita di Padre Pio.


ENRICA MALATESTA

domenica 20 settembre 2015

VIAGGIO PAPALE




                            PAPA FRANCESCO

      A WASHINGTON, FILADELFIA, NEW YORK
                               PARTECIERA' 
           AL CONGRESSO E NAZIONI UNITE
               DAL 22 AL 27 SETTEMBRE 2015

Tutta l'attenzione dei media di recente dato alle figure politiche sarà ora passare ad una guida morale che sta cambiando il dibattito pubblico globale su ciò che è compassionevole, giusto, buono e giusto - e Christian.
Questo è un cambiamento spirituale, fondamentale che abbiamo profondamente bisogno nel nostro paese in questo momento. Tre grandi città della East Coast avranno i loro modelli tipici di traffico e le modalità di alloggio gravemente perturbato. Non sto prevedendo un terremoto o un uragano - invece, per solo la decima volta nella storia della nostra nazione, il Papa, leader spirituale di 1,2 miliardi di cattolici in tutto il mondo, si recherà in visita negli Stati Uniti.
L'ultima visita papale è stato da Papa Benedetto XVI in visita 2008. Papa Francesco 'a Washington, DC, Filadelfia e New York, che si terrà dal 22-27 settembre, dovrebbe essere storico in termini di folla che genera , con ben più di un milione di persone previsti per la quota di Philadelphia da solo.
Ma questo è molto più che un semplice visita papale. Il papa venire in America la prossima settimana è diventato conversazione-changer nel mondo. E non abbiamo visto che per un lungo periodo - in particolare da un capo religioso.
Nel corso della sua visita, Papa Francesco affronterà il Congresso e le Nazioni Unite, presiedere servizi di culto, e partecipare a sfilate - nessuno dei quali è particolarmente sorprendente per un pontefice visita. Ma il papa non è limitante se stesso a questo tipo di evento di alto profilo. Egli è anche spendendo una quantità senza precedenti del suo viaggio interagire con le persone che Gesù chiama il "minimo di questi" in Matteo 25 - compresi i rifugiati e immigrati, uomini senza fissa dimora, disabili e donne, studenti a basso reddito, e prigionieri. Alcune di queste persone sono le stesse persone che sono demonizzati in recenti dibattiti politici della nostra nazione, e sono regolarmente ignorati dalla maggior parte dei nostri politici.
E 'di questi eventi in programma del Papa che dovrebbe attirare il bando di tutte le persone di fede e di coscienza - cattolici e non cattolici - perché esemplificano che Papa Francesco è come persona e come leader. Come uno dei suoi titoli di lavoro, il "Vicario di Cristo," indica, si sforza di promuovere gli insegnamenti di Gesù, agendo come Gesù agisce nei Vangeli. Ciò significa concentrarsi come gran parte del suo tempo e di energia che può sulle persone con cui Gesù passò la maggior parte del tempo.
Dall'inizio del suo mandato da papa, Francesco ha usato la sua posizione per cambiare le nostre conversazioni su cosa, e chi, è importante. Nelle sue parole e le sue azioni, ha sfidato narrazioni e le ipotesi circa la chiesa cattolica, l'ordine economico mondiale, l'immigrazione, e l'ambiente - per citarne alcune questioni. La prossima settimana, in aggiunta alla sua vera vocazione di ministero direttamente a quelli sui margini della società, sarà anche un passo verso il centro delle stanze del potere e di influenza e dell'isola di alcune delle fasi più grandi del mondo. Mi aspetto che porterà le preoccupazioni e le priorità del "meno di questi" a coloro che troppo spesso sembrano ciechi e sordi a loro. E attraverso la copertura mediatica massiccia riceverà, il messaggio avrà la possibilità di raggiungere le persone in tutto il paese e il mondo, di tutte le fedi, sfondi e percorsi di vita.
Il papa sta cambiando la percezione della chiesa di chiudersi e di giudicare a diventare aperto e incontrando - ci ricorda che la "gioia del Vangelo", come la chiama lui, è di abbracciare l'altro e soprattutto quelli che hanno lasciato fuori e dietro; e di proteggere e preservare questa terra che abbiamo come la nostra casa comune.
Fin dalla sua fondazione, la missione primaria Sojourners 'è stata quella di articolare la chiamata biblica per la giustizia sociale - una chiamata che potrebbe non avere più chiaro un portabandiera momento che Papa Francesco. Quindi è nostra intenzione prossima settimana per essere un luogo "go-to" per i nostri lettori - di tutte le affiliazioni - per tenere il passo con tutto ciò che il papa sta facendo e dicendo durante il suo viaggio a campione le cause della giustizia sociale, il comune buone, e i più vulnerabili.
ENRICA MALATESTA

martedì 8 settembre 2015

RICORRENZE




                              8 SETTEMBRE 2015

              FESTIVITA' DI MARIA BAMBINA



Per la Chiesa ortodossa la nascita di Maria riveste un'importanza particolare ed è computata come una delle 12 feste maggiori.
Nella tradizione cattolica la festa è celebrata in tante località. Nella tradizione agricola il ricordo della nascita di Maria coincide con il termine dell'estate e dei raccolti. Molte chiese hanno come titolo la Natività di Maria.
La festa è nata dapprima in Oriente; è stata introdotta nella chiesa d'Occidente dal papa Sergio I. In particolare la devozione verso la natività di Maria si sviluppò nella diocesi ambrosiana, dove risulta attestata fin dal X secolo. Splendida espressione di questa devozione è lo stesso Duomo di Milano, consacrato da San Carlo Borromeo il 20 ottobre 1572 e dedicato a Maria Nascente (Mariae Nascenti, come appare scritto sulla facciata). Alla fine degli anni '70 il vescovo di Vicenza mons. Arnoldo Onisto, accogliendo i comuni voti, approvò l’elezione della Beata Vergine Maria, "Madonna di Monte Berico" a patrona principale presso Dio della Città e della Diocesi di Vicenza e ogni anno tale solennità viene celebrata l'8 settembre, giorno del ricordo della nascita della Madre di Gesù.
La nascita della devozione a Maria Bambina
Negli anni fra il 1720 e il 1730 una monaca francescana di Todi (Suor Chiara Isabella Fornari) realizzò per devozione personale alcuni graziosi simulacri in cera di Maria neonata avvolta in fasce. Una di queste effigi nel 1739 fu donata alle suore Cappuccine di Santa Maria degli Angeli in Milano. Le suore ne propagarono la devozione, che nel contesto ambrosiano trovò subito un terreno particolarmente pronto e fecondo.
Dopo vari trasferimenti e vicissitudini, la statuetta approdò nella casa generalizia delle Suore di Carità di Lovere, in Via Santa Sofia a Milano, dove divenne popolarissima, tanto che da allora fino ad oggi le suore di questa congregazione sono popolarmente chiamate "di Maria Bambina". Alla Natività di Maria è anche intitolata una congregazione di suore francescane spagnole.
La statua è in realtà costituita da una testa di neonata per lo più in cera (ma anche in gesso) su un corpo appena abbozzato e completamente rivestito di fasce, secondo l'uso del tempo. Le fasce e la cuffietta sono di diversa raffinatezza e ricchezza, ma sempre di pizzo. Spesso alla statuetta si accompagna una culla, anch'essa rivestita di pizzo.
L'immagine originale fu ben presto riprodotta e divulgata in tutta la diocesi ambrosiana, e specialmente in Brianza, dove era tradizione donare alle giovani coppie di sposi una statuetta di Maria Bambina, che veniva gelosamente custodita nelle case sotto una campana di vetro.
ENRICA MALATESTA