sabato 21 dicembre 2013

AUGURI A TUTTI VOI




                                                      BUON NATALE 




GIORGIONE  NATIVITA'



MANIFESTIAMO LA NOSTRA GIOIA, FESTEGGIAMO LA SALVEZZA DEL MONDO, IL GIORNO DELLA NASCITA DELL'UMANITA'. LA DIVINITA' SI E' INCARNATA COME FUOCO NEL FERRO, NON TRASFORMANDOSI MA COMUNICANDOSI.
IRRADIAMO PACE VERSO COLORO CHE AMIAMO, E DAREMO IL VIA A UN FLUSSO DI ENERGIA INARRESTABILE. L'AMORE NON DEVE ESSERE UTOPIA, E' STATA DATA ALL'UOMO COME COMPITO DA ATTUARE L'AIUTO DELLA GRAZIA DIVINA.

                                                                                                             Enrica Malatesta


giovedì 28 novembre 2013







                                   VOLONTARIATO ESPRESSIONE D'AMORE




                                 
IN UNA SOCIETA' PERCORSA DA NUMEROSI FENOMENI DI EGOISMO E DI CRUDELTA' A DANNO DELL'UOMO, IL VOLONTARIATO AL SERVIZIO DEL PROSSIMO COSTITUISCE UNA FORZA STRAORDINARIA, UN AUTENTICO VALORE. E' IL SEGNO POSITIVO DEL NOSTRO TEMPO, L'APERTURA DELLA VOLONTA' E DEL CUORE AL BENE COMUNE. IL VOLONTARIATO E' UN VALIDO COEFFICIENTE DI CIVILTA' E DI FRATERNITA'. QUESTO CONCEPIRE LA SPONTANEITA' VISTA COME VINCOLO ASSOCIATIVO, ASSUME UNA PECULIARE IMPORTANZA NELLA DIMENSIONE INTERNAZIONALE E MONDIALE CHE LE APPARTIENE. IN TAL MODO SI INSTAURA UNA CATENA DI SOLIDARIETA' A SOSTEGNO DI UN IDEALE UMANITARIO, CHE ASSURGE A SIMBOLO ELOQUENTE DI QUELLA SOLIDARIETA' PIU' PIENA FRA TUTTI I POPOLI E TUTTI GLI UOMINI.

                                                                                                                                               ENRICA MALATESTA









Il libro poetico dei mesi 2013 - DICEMBRE


lunedì 25 novembre 2013


 


  GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE


Oggi, 25 novembre, si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa Giornata venne istituita con la risoluzione 54/134 dell’Onu nel 1999, invitando governi, organizzazioni governative e non governative, media e società civile a sensibilizzare sulla violenza di genere le società.
In particolare, è stato scelto il 25 novembre poiché è la data in cui vennero uccise le tre sorelle Mirabal, assassinate nel 1960 nella Repubblica Dominicana per il loro impegno politico contro l’allora dittatore Trujillo. Tale data è diventata così il simbolo dell’atto d’accusa della società civile nei confronti del fenomeno, purtroppo ancora in crescita, della violenza sulle donne.



                                                        

sabato 23 novembre 2013




                                      

                                                   PRESENTE E FUTURO 



PUNTO IMPORTANTE DELLA SAGGEZZA DEL VIVERE STA NELLA GIUSTA PROPOSIZIONE CON CUI SIAMO ATTENTI AL PRESENTE E AL FUTURO, AFFINCHE' L'UNO NON CI ROVINI L'ALTRO. INVECE DI AFFANNARCI SEMPRE ED ESCLUSIVAMENTE CON PIANI E PREOCCUPAZIONI PER IL FUTURO, O AL CONTRARIO ABBANDONARCI ALLA NOSTALGIA DEL PASSATO, NON DOVREMMO MAI DIMENTICARE CHE SOLO IL PRESENTE E' REALE; GIACCHE' IN  FUTURO E' QUASI SEMPRE DIVERSO COME IMMAGINATO E IL PASSATO DIVERSO DA COME RICORDATO. ENTRAMBI SONO MENO IMPORTANTI DI QUANTO CI POSSA SEMBRARE. 
                                                                                                                                                

                                                                                                                                                       ENRICA MALATESTA



    

domenica 17 novembre 2013






IL BENE E IL MALE






NELLA GUERRA CHE SI COMBATTE NEL MONDO, TRA IL BENE E IL MALE, SI DEVE DARE IL PROPRIO NOME ALLA
BANDIERA DEL BENE E AVVERSARE SENZA TREGUA IL MALE: RESPINGENDO OGNI DUBBIA INSEGNA, OGNI TRANSAZIONE COTARDA, OGNI IPOCRESIA DI CHI CERCA MANEGGIARE FRA I DUE. SOTTRARSI ALL'ARBITRIO E ALLA PREPOTENZA DEGLI UOMINI, STANDO SULLA VIA DEL BENE.

                                                                                                              Enrica Malatesta

sabato 16 novembre 2013






TOMMASO MORO VISTO A PATRONO DEI GOVERNANTIN E DEI POLITICI, VIENE PERCEPITO DI BUON AUSPICIO. IL BISOGNO CHE IL MONDO POLITICO AMMINISTRATIVO DEVONO SENTIRLO COME MODELLO DI CREDIBILITA' PER MOSTRARE LA VITE DELLA VERITA' IN UN MOMENTO STORICO IN CUI SI MOLTIPLICANO ARDUE SFIDE E GRAVI RESPONSABILITA'. EGLI INTENDEVA SERVIRE NON CON IL POTERE, MA L'IDEALE SUPREMO DELLA GIUSTIZIA. TUTTO IL CONTRAIO DI QUELLO CHE SI VUOLE OGGI.
(ENRICA MALATESTA) 

domenica 22 settembre 2013

UOMO-DIO


San Pio da Pietralcina

Dalla nostra mente non si diparta mai l'immagine del Serafico Padre San Francesco che seppe ricopiare in sé l'Uomo-Dio. Tutte le anime amanti di Gesù, debbono rendersi sempre più conformi al divino ed eterno modello.
 
La domenica del 22 Settembre del'68, Padre Pio con la sua ultima messa, quando con voce commossa dà il commiato, barcolla, si piega su se stesso, da inizio al  momento più lungo del suo travaglio che lo porterà alla fine dei suoi giorni. Il suo viso sempre più pallido, il respiro affannato alle 2,30 le sue labbra sussurrano: "Gesù...Maria...Gesù...Maria". È il lunedì del 23 Settembre 1968, ore 2,30, Padre Pio stringendo tra le dita la corona del rosario china la testa sul petto! Non respira più. Le stimmate sono scomparse senza lasciare traccia di cicatrice.
I segni del calvario: le ferite, che per cinquant'anni lo hanno martorizzato fino alla morte, lo lasciano; il suo corpo cede il passo alla resurrezione.
A San Giovanni Rotondo riposa l'uomo che ha pagato con le sue sofferenze il prezzo delle anime. Lui, come tutti i santi, non si cancellerà mai.
 
                                                                                   Enrica Malatesta
 

mercoledì 18 settembre 2013

DIRITTI UMANI .... UTOPIA!



Dalle Convenzioni Internazionali, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, proclamata dalle Nazioni Unite il 10 Dicembre1948, venne definita, in anni successivi, da Giovanni Paolo II una vera pietra miliare sulla via del progresso morale dell’umanità.

Ma precursore e ideatore di tale Dichiarazione fu il frate domenicano Padre Francesco de Vittoria, filosofo e teologo Spagnolo (1483-1546), che contribuì grandemente alla preparazione della Carta dei Diritti Indios. Carta che aveva lo scopo di salvaguardare i diritti delle genti indigene in occasione della conquista delle Americhe.



I Diritti dell'Uomo proclamati nella Dichiarazione sono espressione dell'eminente e inviolabile dignità di ogni persona, e manifesta vocazione, unica e irrepetibile, a eliminare qualsiasi differenza e ogni possibile discriminazione tra gli esseri umani.

Ma quale è il fondamento di tali diritti? Esso parte dalla pura volontà degli esseri umani: volontà che è mutabile nella stessa persona e si differenzia da persona a persona. E quand'anche le volontà trovassero un accordo su un terreno comune, su un contesto etico condiviso, risulterebbe minimale e debole per gli effetti. Affidare in maniera esclusiva ai singoli Stati, con le loro leggi ed istituzioni, la responsabilità ultima di venire incontro alle aspirazioni delle persone, delle comunità e dei popoli interi può talvolta far insorgere delle conseguenze che escludono la possibilità di un ordine sociale  rispettoso della dignità e dei diritti della persona. Benedetto XVI, nel discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 18 Apri 2008, affermava che "Quando vengono presentati  semplicemente in termini di legalità, i diritti rischiano di diventare deboli proposizioni staccate dalla dimensione etica e razionale, che è il loro fondamento e scopo".

Ogni nazione ha il fondamentale diritto all'esistenza, alla propria lingua e cultura, con il quale il popolo si esprime e promuove la sovranità: escludendo ogni violazione dei diritti umani fondamentali, come l'oppressione delle minoranze. A costruire il futuro, provvedendo ad una appropriata educazione alle generazioni più giovani.

Per l'assetto internazionale si richiede un equilibrio tra il particolare e l'universale. Alla realizzazione sono chiamate tutte le nazioni, dove il primo dovere è quello del rispetto e solidarietà con tutte le altre nazioni.

Tuttavia esiste una stridente contraddizione tra la solenne proclamazione de Diritti dell'Uomo e la loro attuazione e applicazione. Si constata che esiste una dolorosa realtà di violazioni di ogni tipo e in molti luoghi.

Un lungo cammino è stato già percorso, resta ancora un lungo tratto da completare. Miglioni di donne, fanciulli e uomini vedono tuttora minacciati i loro diritti alla vita, alla libertà e alla sicurezza. Non sempre viene rispettata l'uguaglianza tra tutti e la dignità di ciascuno, mentre nuove barriere vengono innalzate per razza, religione, opinioni politiche ecc...

Promuovere giustizia e pace in tutti i campi dell'esistenza sociale deve essere sempre un costante impegno, senza alcuna sosta, di tutte le istituzioni nazionali e internazionali.

Lo ius nature di Cicerone, fonte per tutto il diritto umano, dichiara: "cercherò le radici del diritto della natura, sotto la guida dalla quale bisogna sviluppare tutto il nostro ragionamento", quindi vera legge, retta ragione conforme alla natura. Spinta propulsiva alla stesura universale dei diritti umani.

                                                             

                                                                                        Enrica Malatesta

lunedì 2 settembre 2013

ETICA-MORALE: CRESCERE BENE PER FAR GRANDE L'ITALIA. CONIUGARE “MENS SANA IN CORPORE SANO”

Esistono molti livelli di coscienza di sè. Ne sono esempi la capacità di pensare al proprio corpo; di riconoscersi come portatori di stati mentali; di padroneggiare grammaticalmente l'uso del pronome in prima persona; di vedersi come oggetto fra gli altri; di conservare ricordi del proprio passato; di formulare progetti e ambizioni a lungo tempo.
Capacità concepite come dipendente da una forma di consapevolezza di sé più primaria e pre-esistente.
La consapevolezza corporea di sé offre una delle soluzioni più promettenti per definire il livello elementare di “consapevolezza di sé”, costituendo il nucleo centrale delle molteplici forme di auto- coscienza. Il nostro corpo ci è dato primariamente come una molteplicità di possibilità per l'azione.
Emozioni o sensazioni, siamo noi a viverle in prima persona. Come si diventa persona? Come si sviluppa la personalità? Partendo da queste domande nasce l'impegno di come aiutare i giovani a questa conoscenza.
Crescere bene ragazzi (bambini e adolescenti) sino a portarli alla maggiore età, e' un compito su cui le forze politiche ed istituzionali devono intervenire con urgenza viste le criticità che si sono riscontrate nel venir meno la tutela dei minori. L'attenzione deve essere rivolta nel responsabilizzare i Presidi d'istituto, gli organi dei docenti, il personale assistente a cui sono stati affidati questi ragazzi, come la nostra legge prevede per i minori in custodia.
Come per qualsiasi tema d'affrontare, bisogna partire dal concetto etico-morale.
Socrate
(Musei Capitolini)
La pratica endemica degli scandali di favore, lo sfruttamento di risorse pubbliche a vantaggio d'interessi privati porta ad una corruzione a tutti i livelli.
Contro lo scetticismo etico, il rimedio è difendere la serietà della nostra esperienza morale, smentendo il modo di pensare che non esiste verità o falsità in materia di giudizio che risponde alla domanda “cosa si deve fare!!!”.
La politica deve riprendere la via di Socrate.
Oggi l'importanza è “ fare ogni cosa per fare bene”, il parere di buono difficilmente riuscirà se in verità non lo si è. Nell'uguaglianza di dignità e di diritti è giusto che venga riconosciuto a ciascuno il problema di fondo relativo ai diritti dell'uomo: oggi non tanto quello di giustificarli, quanto quello di proteggerli, problema non filosofico ma politico.
Come si diventa persona? Come individuo in senso pieno? Come si sviluppa la personalità che distingue ciascuno? Come avviene l'individualizzazione?
I filosofi hanno scritto pagine importanti sul tema di come seguire le “regole”. Ma quando impariamo a seguire regole mai esplicitate?.
L'importanza della famiglia in primis, della scuola e della società successivamente contribuiscono in questo percorso di vita formativa.
Il nucleo familiare inizia con le esperienze di base, percezione, emozioni. In ogni emozione c'è un sì o un nò, buono o cattivo. Successivamente, ben prima di poter prendere decisioni, insegna in modo spontaneo i dati del mondo, ossia dati di realtà o di valore convogliati dalle percezioni e dalle emozioni. I genitori portano ordine nel mondo rafforzando tutte e solo le posizioni adeguate.
La scuola ha il compito di avviarli oltre che al sapere anche di aiutarli in campo sociale per informarli dei pericoli in cui possono cadere quando vengono affrontati con leggerezza, sia per i rapporti facili o per assunzione di sostanze nocive, perché colti da curiosità.
Questo cambiamento può avvenire con l'intervento politico-istituzionale ristrutturando le regole interne agli istituti, preparando i direttori, i docenti , il corpo dei sorveglianti con corsi idonei alle necessità. Ci troviamo nel terzo millennio, il mondo evolvendosi fa si che anche l'uomo si adegui.
Gli alunni hanno bisogno di risposte adeguate per evitare pericoli e sciogliere le ansie. Senza una disciplina dei doveri e dei consensi, non si forma coerenza di mente. Solo sulla base di risposte “giuste” possono arrivare ad apprendere realtà e valore.
Il capitolo dei pericoli e delle ansie connesse, sono al giorno d'oggi da addebitarsi nel consumo di droghe, dove giovanissimi e giovani ne sono coinvolti.
Medici, psicologi, sociologi, educatori stanno studiando i fattori motivanti della diffusione formulando varie ipotesi, spesso diverse, talora contrastanti, a seconda della particolare angolazione professionale ed orientamento individuale.
Il consumo delle “ sostanze nocive” ha in questi ultimi anni coinvolto tutto il mondo occidentale, stiamo vivendo in un 'epoca nella quale sempre più difficile e' mettere a fuoco i problemi che si sviluppano nel contesto vivo di una società in continuo mutamento.
L'informazione, spesso contrastante e deformata, la frettolosità con cui vengono espressi i giudizi anche ufficiali, un sempre più diffuso sistema di controinformazione operato dalla “kultur” della droga o controcultura sono tutti elementi che uniscono tale difficoltà.
Si avverte l'opportunità di una trattazione che raccolga i dati più significativi sull'argomento, operando una obbiettiva valutazione tra informazione scientifica tradizionale e ufficiale: un lavoro non indirizzato solo ai cultori e agli specialisti della materia, ma anche al pubblico profano, ai giovani, agli studenti, ai genitori, agli insegnanti, agli educatori; un'azione d'intervento rispondente a quelle che sono le nozioni attuali in materia e ampliare le conoscenze oltre i limiti tradizionali del problema.
Tutto questo, con la speranza di raggiungere gli scopi prefissi e aiutare le giovani vittime di ogni tipo di sostanza pericolosa.
Ogni libertà presuppone una disciplina, e la persona si costruisce in quanto poggia su risposte oggettive, cognitive ed adeguate alla realtà che la sostiene.
Cosi ha inizio l'avventura e il tormento di una libertà non più guidata.
Non c'è altra vita morale che nel rinnovamento. Socrate può ritornare fra noi, ogni ragazzo deve ritrovarlo in sé. Anche la politica deve tornare ad essere al servizio della "polis" e affare di chiunque voglia essere persona moralmente autonoma e non libera solo di diventare serva.
Nessuno può fare tutto ma tutti possono fare qualcosa.
 
Enrica Malatesta



martedì 18 giugno 2013

"PSICOLOGIA DELLE TOSSICODIPENDENZE"


IL PARADISO ARTIFICIALE DELLA NON SOFFERENZA
ALL'IMPOSSIBILE SOGNO....DI ESSERE DIO
 
 

Ogni epoca ha vissuto le sue mode intese nella loro più vasta accezione.

Usi, costumanze, abitudini iniziate da piccoli gruppi di èlite. La propaganda è il vero strumento di divulgazione della moda. Il parlare continuamente di droga su tutti i mezzi d'informazione, sia in buona che in malafede, rappresenta indubbiamente una forma di pubblicità. Il giovane si avvicina alla droga perché è convinto che tutti la usano e questo stimola la sua curiosità a provarla per controllarne la veridicità degli effetti ed appurane la validità, come stimolante psicofisico o come piacere nella forma dell'euforia, come evasione o rifugio dalla realtà quotidiana, quindi alla ricerca di felicità. Un fallace pensiero che porta alla rovina dell'esistenza, e pensa di risolvere i problemi piccoli e contingenti del quotidiano attraverso una gamma di desideri appagati nell'irrealtà: vivere da Dio piuttosto che soffrire da uomo. L'essere umano deve rammentare che non può vivere di sole illusioni, la realtà vive con lui e intorno a lui.

È in tutte le librerie il volume “Psicologia delle Tossicodipendenze”, pubblicato dalla casa editrice Piccin Nuova Libraria.

Si tratta di un lavoro di ricerca il cui risultato deriva dal contributo di un gruppo di psicologi ed educatori con esperienza di ricerca e di intervento nel campo della tossicodipendenza. Il lavoro intenso e scrupoloso è stato guidato dal professore Massimo Canu, direttore dell'Agenzia capitolina sulle Tossicodipendenze e docente di Psicologia delle Tossicodipendenze presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell'Università Sapienza di Roma.

Il volume rappresenta un vero contributo nel settore specifico ed un pregio per il richiamo all'attenzione su una tematica di rilevanza sia sociale che dal punto di vista medico. Nella consapevolezza dell'allarmante diffusione, aiuta ad un sapere che porta nelle persone speranza e fiducia ad affrontare e superare gli ostacoli.

Le riflessioni e il punto di vista sul tema, unitamente alla lettura psicologica a cui è saldamente ancorata l'importanza del volume, riconsegnano al fenomeno delle dipendenze significati nuovi che, nella consapevolezza dell'allarmante diffusione, segnala dati e statistiche per superare la speranza e la fiducia nelle capacità della persona ad affrontare gli ostacoli e poterli poi superare.

Il progetto Minerva, realizzato a Roma e ricco di dati, mette in evidenza uno spaccato della popolazione giovanile alquanto articolato, che il mondo politico e gli operatori socio sanitari non possono ignorare.

Quando un giovane viene aiutato a trovare la sua strada, anche quando raggiungerà l'età da canuto, non si allontanerà da essa.

È impossibile mettere in ordine i pezzi per chi non ha in testa un'idea del tutto. A che serve far provvista di colori a chi non sa che cosa deve dipingere? Nessuno fa un disegno preciso della sua vita, decidiamo volta per volta. …. I nostri propositi si fuorviano, perché non ha né indirizzo e né scopo. Nessun vento è buono per chi non ha un porto stabilito.” M. Montaigne.


                                                                                 Enrica Malatesta


                                                       

"DIMENTICARE SE STESSI"

  IL SEGRETO SULLE CONNESSIONI  

FRA MALATTIA E CIO' CHE LA PRODUCE.     



             


Non si ricorda più niente … diluvio universale … blackout … il buio: è l'Alzheimer, malattia silente generatrice di incertezze e di tribolazioni di persone che non sanno cosa per essi possa significare.
Il rischio che si corre, di essere colti a subire “buchi di memoria” con un clik.
Infatti un dispositivo d'indagine ha individuato un setting clinico in cui ricercatori, paziente e famiglia possono stabilire una solida alleanza di lavoro.
DIMENTICARE SE STESSI”, in uscita in tutte le librerie, rappresenta un'autorevole pubblicazione della casa editrice PICCIN Nuova Libraria.
E' una testimonianza essenziale alla psico-geriatria come “corpus nuovo” a cui una psicologia dell'invecchiamento da un contributo essenziale.
Il libro nasce dal lavoro laborioso e scrupoloso di Maria C. Quattropani ed Emanuela Coppola, ottenuto da un compendio accurato di 25 anni di percorsi ed esperienze delle due autrici e dei due co-autori Roberta Lampasona e Antonio Giorgi.
Siamo davanti ad un eccellente lavoro scientifico, progettato e realizzato in modo egregio per le esigenze degli anziani.
L'Alzheimer è considerata l'epidemia silente, da anni sino ai giorni nostri, della degenerazione celebrale. L'eccezionale lavoro scientifico nel “DIMENTICARE SE STESSI” è la testimonianza che si può progettare e realizzare interventi efficaci agli anziani e dei loro caregivers.
L'unica certezza su cui l'indagine scientifica ha fatto luce è l'irreversibilità della malattia, identificata come un processo cronico-degenerativo di morte neuronale. Dato che ha rappresentato un inizio per il lavoro clinico e neuropsicologico. Questo dato ha fatto sì che un nuovo inizio di lavoro prendesse vita. Il sapere che di Alzheimer non si guarisce ha spronato gli addetti alla ricerca ad intervenire in maniera ossessiva sul danno celebrale attraverso specifici trattamenti farmacologici, non sottovalutando tutte le difficoltà in merito.
Non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo al trattamento a causa dell'insorgere subdola della patologia che non ha un esordio uniforme, ma varia a seconda alle caratteristiche personologiche, biologiche e sociali del paziente. Grazie all'ampliarsi delle conoscenze sulle caratteristiche neoplastiche del cervello, si è arrivati ad un avanzamento conoscitivo capace di scalzare quelle logiche riduttive del cervello, dando spazio e respiro agli approcci olistici complessi atti a cogliere l'essenza della mente. Una mente radicata nel corpo, con una memoria somatica che fa esperienza di sé, degli altri e del mondo.
La demenza di Alzheimer, una volta diagnosticata non può avere nessuna remissione. Le prognosi favorevoli riguardano, nel migliore dei casi cospicuo rallentamento della patologia che è proporzionale alla capacità dell'intervento. Certamente non è risolutiva per la malattia, ma serve a rendere migliore la qualità della vita del malato e dei loro familiari.
Tuttavia l'intervento deve essere tempestivo attraverso trattamenti psicologici integrati, come riattivazioni, riabilitazione sociale, cognitive, psicoterapia di gruppo per una dignità sostenibile al paziente. L'obbiettivo è giungere ad una uniformità complessa del rapporto tra mente, corpo e relazioni per una psiche in grado di adattarsi e di rigenerarsi sia negli aspetti strutturali sia in quelli funzionali, avvalendosi del grande patrimonio dell'esperienza.
Nell'attesa, la ricerca neuroscientifica ci aiuti a fornire importanti risultati sperimentali sul trapianto di neuroni e dai trial clinici sulle cellule staminali; la psicologia clinica, nel frattempo non può sottrarsi dal contribuire alle logiche della prevenzione, della diagnosi e del trattamento precoce dei disturbi.
La fiducia riposta nell'applicabilità delle ricerche deve rappresentare un salto di qualità nella condivisione e nel riconoscimento nel lavoro quotidiano.
Cicerone affermava “se la memoria è la custode di ogni conoscenza, allora siamo entrati nell'epoca della conoscenza on demand”.
                                                                                      Enrica Malatesta


http://www.piccin.it/libri/9788829923168/dimenticare-se-stessi.html

        

domenica 19 maggio 2013

IL CONSOLATORE

                                     
 
 



Spirito dell'anima, emozione ed ammirazione pensando al dono ricevuto. Felicità intima, ospite dolcissimo in noi; come acque inondanti, l'anima è sopraffatta dalla quiete, dall'amore contemplativo del padre, rimanendo attoniti a tanta degnazione. Bellezza stupenda, oltre ogni dire e immaginazione, inalterabile ricchezza di grazia, di doni, di frutti e di beatitudini.

Alla tenera bontà che spinge ad abitare in noi; Tu hai tutto, Tu puoi tutto, Tu vuoi dare tutto donatore di sapienza e di pietà. Il Cielo è l'anelito ascensionale di ogni uomo. E' una realtà che invade l'anima, la trasforma e la conduce a Dio. La realtà che ci attende supera di gran lunga le nostre conoscenze: è la nostra casa.

Ora noi ci troviamo in transito, come in una sala d'imbarco all'aeroporto in attesa di salire sull'aereo. Tutto è pronto, l'unica cosa che c'è nascosta è l'ora dell'imbarco e se si sbarcherà.

Spirito Santo, Ti supplichiamo di illuminare la nostra mente con luce vivida necessaria a sostenere la debole volontà con grazie di amore e di fortezza. Divino santificatore conducici alla vetta della santità attraverso il lavoro continuo, paziente e docile, alle tue premure. Rimuovi ogni male, ogni pericolo, ogni cattiveria per rifare tutto nuovo e puro. Donaci i doni per contemplare il Padre nella luce dei suoi misteri e per comprendere il vero valore della vita, delle cose e per amare tutti con pura carità. Per giungere al giorno in cui la nuova ed eterna alleanza d'amore e libertà si determina con la promulgazione del fuoco e l'ebbrezza dello Spirito Santo per testimoniare con i carismi le meraviglie del Padre.


                                                                            ENRICA MALATESTA
                           

lunedì 25 marzo 2013

TEMPO DI RESURREZIONE: AUGURI DI PASQUA



Di rado si incontra un uomo tanto spirituale che sia distaccato da tutto. Infatti un vero povero di spirito, staccato da ogni creatura, chi potrà trovarlo?

Egli sarebbe prezioso, come le cose portate "dall'estremità della terra". Anche quando l'uomo donasse tutto ciò che ha sarebbe ugualmente un nulla. E se avesse una virtù meravigliosa e una ferventissima devozione, gli mancherebbe ancora molto; ossia, mancherebbe la sola cosa che gli è sommamente necessaria: dopo aver lasciato tutto lasci se stesso, il suo amor proprio.

Siamo servi umili, non diamo grande importanza a ciò che dagli altri è stimato grande, ma sicuramente si chiami "servo inutile" come disse la stessa Verità: quando si è fatto tutto quello che è stato comandato, allora si può dire di essere "servi inutili".

Nessuno è più ricco, nessuno è più libero, nessuno più potente di colui che sa abbandonare sé e tutte le cose, e mettersi all'ultimo posto.

Un antico sapiente greco affermava che la vera saggezza consiste nel conoscere se stessi, la nostra natura malata e l'impronta divina che Dio ha stampato nel profondo del nostro essere. Come ravvisato da San Paolo nei Corinzi (13,2)

 
                               AUGURO BUONA PASQUA A TUTTI






domenica 17 marzo 2013

RIMEMBRANZA DELL'AMATO PADRE


Il conte Luigi Gaetano Giulio Malatesta Ripanti della Penna  (a destra)  stringe la mano del
principe Amedeo Savoia duca d'Aosta in occasione dell'850° Anniversario Malatestiano nel 1983
VELO DI MISTERO

FAMIGLIA UMANA CHE OLTREPASSI I LIMITI DEL TEMPO
           EGLI.., CONOSCE PER NOME
           TUTTE LE STELLE SENZA ANIMA
           FERMEZZA NELLA PAROLA DATA
           VITA FUTURE FA PENETRARE
           LO SQUARCIO OLTRE IL TEMPO
           ED APRE IL VELO DEL MISTERO
DESIDERIO RAFFORZATO CHE UN GIORNO SAREMO INSIEME
           UMANITÀ CHE CI SPINGE
           AD ESSER GRATI A COLUI
           CHE CI UNISCE AI CARI
           COL SEGNO DELLA CROCE
           E DORMON IL SONNO DELLA PACE

                                                                  Enrica Malatesta


"QUANDO IL CORPO MORTALE SI SARÀ RIVESTITO DI IMMORTALITÀ,SI COMPIRÀ LA PAROLA DELLA SCRITTURA."