lunedì 29 giugno 2015

NOSTRA AETATE



                       CERIMONIA INAUGURALE

                        50° ANNIVERSARIO 

                    DICHIARAZINE CONCILIARE                                      "NOSTRA AETATE"
                

           PRESSO L'AULA MAGNA BENEDETTO XVI

           DELLA PONTEFICIA UNIVERSITA' URBANIAN


IL 28 Ottobre 1965. Fu quello il giorno – una pietra miliare nella storia
interreligiosa. In quel giorno, Papa Paolo VI promulgò la “Dichiarazione sulle
relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane” del Concilio Vaticano Secondo.
Conosciuta comunemente per le parole latine di apertura, Nostra Aetate ("Nel
nostro tempo"), quella dichiarazione ha rivoluzionato profondamente le relazioni
tra ebrei e cattolici, ha dato un impulso enorme all’impegno interreligioso che già
aveva avuto inizio, in altre tradizioni cristiane, e ha ispirato nuove iniziative per il
dialogo tra le comunità religiose di tutto il mondo. Nei successivi cinquant’anni,
anche con esitazioni e indietreggiamenti, cristiani ed ebrei hanno iniziato i loro
primi timidi passi, imparando come camminare insieme. Forse "nel nostro
tempo" del 2015, noi stiamo abbandonando l’infanzia e siamo ora capaci di
correre verso un futuro di mutuo incoraggiamento che i nostri predecessori non
avrebbero neppure immaginato. Abbiamo molto da celebrare, abbiamo davanti a
noi numerose sfide e molto lavoro, ma è innegabile che tra ebrei e cristiani sta
crescendo un rapporto nuovo e storicamente senza precedenti. E’ per questo che
l’International Council of Christians and Jews (ICCJ) terrà il suo convegno annuale
del 2015 a Roma. I nostri partner italiani, l’ Amicizia Ebraico-Cristiana di Roma,
stanno lavorando con impegno, ansiosi di condividere con noi la musica, l’arte e
la storia della Città Eterna. In occasione del giubileo d’oro di Nostra Aetate, noi
dialogheremo e studieremo insieme il passato, il presente e il futuro delle
relazioni ebraico-cristiane. Vogliamo rendere onore ai pionieri, considerare
problemi attuali e tracciare il nuovo percorso. E’ nostra intenzione esaminare il
più ampio impatto ecumenico della Dichiarazione tra i diversi rami del
cristianesimo e dell’ebraismo. Facendo seguito al nostro meraviglioso incontro
dell’anno scorso a Buenos Aires, dove abbiamo sperimentato la crescita di una
profonda condivisione tra ebrei e cristiani, noi ci incontreremo in Vaticano con
Papa Francesco, le cui parole: "il dialogo e l’amicizia con i figli d’Israele sono parte
della vita dei discepoli di Gesù” possono ispirare il nostro comune cammino nei
decenni a venire. Come vedrete dal programma del convegno, ci riuniremo con
specialisti e amici provenienti da numerosi paesi, compresi i colleghi dei nostri
International Abrahamic Forum (IAF) e Young Leadership Council (YLC). Insieme
impareremo e ci incoraggeremo l’un l’altro nel nostro viaggio. Nel 2015 "tutte Ie
strade [cristiane-ebraiche] portano a Roma”! Venite e unitevi a noi per questo
storico convegno!
NOTA DI COLORE
Da sottoliare , alla cerimonia era presente un dolcissimo labrador, accompagnatore di nome Eth proveniente dagli Stati Uniti. solo alla fine gli e' stata offerta dell'acqua: lei ha ringraziato il benefattore con una leccatina sulla mano per testimoniare graditudine!!!!!
                                                                                                                          ENRICA MALATESTA

giovedì 18 giugno 2015

VATICANO


                           "LAUDATO SI..."
        L'ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO

CARICA DI SPERANZE E DI GIOIA, MA NELLO STESSO TEMPO "RIVOLUZIONARIA"



foto di Ubi major.


L’Espresso aveva pubblicato una bozza dell’Enciclica papale “Laudato si’, mi Signore” qualche giorno fa.
L’enciclica si compone di 200 pagine ed è suddivisa in sei capitoli e due preghiere conclusive.

 La presentazione ufficiale nella giornata di giovedi', 18 giugno 2015

Nella sua enciclica Papa Francesco offre consigli pratici per salvare l’ambiente da inquinamento e devastazione: “Mai abbiamo maltratto e offeso la nostra casa comune come negli ultimi due secoli”, si legge in un passaggio.

Il Papa si sofferma ad analizzare tutti i fenomeni con i quali si sta danneggiando il creato e sottolinea che “la previsione dell’impatto ambientale delle iniziative imprenditoriali e dei progetti richiede processi politici trasparenti e sottopopostial dialogo, mentre la corruzione che nasconde il vero impatto ambientale di un progetto in cambio di favori spesso porta ad accordi ambigui che sfuggono al dovere di informare e a un dibattito approfondito”

                                                                                                             
                                                                                                  ENRICA MALATESTA



ALTA FINANANZA



              "SORELLA ACQUA" NEL MIRINO

          MEGA-BANCHE E COLOSSI FINANZIARI
                      CONTRO IL BENE COMUNE


L'ACQUA E' IL PETROLIO. NUOVA MINACCIA PER L'UMANITA' DEL 21° SECOLO. MULTIMILIARDARI E BANCHE ALLA CONQUISTA DI FALDE ACQUIFERE!!




Mega-banche e colossi d’investimento come Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Citigroup, UBS, Deutsche Bank, Credit Suisse, Macquarie Bank, Barclays Bank, the Blackstone Group, Allianz, e HSBC Bank, tra le altre, stanno consolidando il loro controllo sull’acqua. Anche magnati come T. Boone Pickens, l’ex presidente George H.W. Bush e la sua famiglia, Li Ka-shing di Hong Kong, Manuel V. Pangilinan delle Filippine e altri stanno comprando migliaia di ettari di terreno con falde acquifere, laghi, diritti di sfruttamento, aziende di erogazione, azioni in compagnie di ingegneria e tecnologia dell’acqua
Mentre i nuovi baroni stanno comprando l’acqua in tutto il mondo, i governi stanno rapidamente limitando la capacità dei cittadini di procurarsela autonomamente (come evidenziato dal noto caso di Gary Harrington, nell’Oregon, dove lo stato ha criminalizzato la raccolta dell’acqua piovana in tre laghetti situati sulla sua proprietà privata, accusandolo di 9 imputazioni e condannandolo a 30 giorni di prigione).
Il miliardario T. Boone Pickens possiede più diritti di sfruttamento dell’acqua di qualsiasi altro individuo in America, potendo sfruttare circa 250 miliardi di litri l’anno
. Ma l’ordinario cittadino non può raccogliere l’acqua piovana sui suoi 68 ettari di terreno.
E’ uno strano Nuovo Ordine Mondiale quello in cui i multimiliardari e le banche possono possedere falde acquifere e laghi, ma i comuni cittadini non possono neanche raccogliere l’acqua piovana o la neve disciolta nei loro cortili dietro casa.
L’acqua è un’industria da 425 miliardi di dollari. Nella sua conferenza annuale sui “Cinque rischi principali”, la Goldman Sachs ha affermato che una scarsità d’acqua potrebbe essere, per l’umanità del 21° secolo, una minaccia più grave di quella di cibo e d’energia

                                                                                                               ENRICA MALATESTA
                                                                                                             

venerdì 5 giugno 2015

FILISTEO





                                   GENERE UMANO

              
                     MISERIA E FALLIMENTO

IL GENERE UMANO E' DESTINATO DALLA NATURA ALLA MISERIA E AL FALLIMENTO PER LA SUA VITA PORTATA ALLA CUCCAGNA!!



IL FILISTEO, UOMO PRIVO DI OGNI BISOGNO SPIRITUALE... S I SOBBARCHERA' ,COME UNA SPECIE DI LAVORO FORZATO, E NEL MODO PIU' SBRIGATIVO, I GODIMENTI IMPOSTI DALLA SOCIETA' PER ACQUISTARE IMMAGINE. PER LUI I VERI PIACERI DONNE E DANARO E SI RIVELA CON QUESTI.
DI CONSEGUENZA OSTRICHE E SHAMPAGNE SONO IL PUNTO DELLA SUA ESISTENZA EFFIMERA.


ENRICA MALATESTA



ECONOMIA



               BANCHE VAMPIRI DEL SECOLO


                 GLI ITALIANI PAGHERANNO I LORO DEBIDI!

   VIENE SPONTANEA UNA DOMANDA..QUALI DEBIDI E CON CHI SONO STATI FATTI!!!!!


Il 14 Maggio il Senato della Repubblica italiana ha autorizzato le banche a fare quello che in tecnicese viene chiamato bail-in: gli istituti che presentano problemi finanziari ed economici, invece di ricorrere a fonti esterne per recuperare le perdite (bail-out), potranno “scaricare” parte delle proprie perdite sui conti correnti dei propri clienti (al di sopra dei centomila euro) e farle pagare agli azionisti e ai creditori non garantiti. Un “trucchetto” finanziario, volutamente taciuto (ovviamente per evitare la corsa degli italiani a svuotare i conti correnti e a svendere le proprie azioni), che a breve sarà definitivamente approvato dalla camera dei deputati e diverrà legge dello Stato. Qualcosa che il numero uno della Bce, Mario Draghi, e molti altri avevano previsto già da tempo (se ne parlò già nel 2012 e il governatore della Banca d’Italia, Visco, ne ha parlato anche non più tardi di un paio di mesi fa, a Marzo).
In questo modo i danni causati dalle speculazioni azzardate dei banchieri non saranno più pagati dai responsabili, ma dai correntisti e da alcune categorie di azionisti. Un sistema, quello introdotto in grande silenzio dal “nuovo che avanza” (al secolo il governo di Matteo Renzi e dai parlamentari che lo sostengono), che non è affatto nuovo. Ad imporre una misura simile fu Giuliano Amato durante il suo primo mandato da Presidente del Consiglio e, precisamente, l'11 Luglio 1992.
Allora il governo Amato emise un decreto che prevedeva, tra l’altro, il prelievo forzoso di denaro (il 6 per mille) dai conti correnti bancari e, come se non bastasse, retroattivamente. Ai tempi scoppiò uno scandalo. La norma, assolutamente impopolare, venne giustificata affermando che il Paese si trovava in una situazione di drammatica emergenza della finanza pubblica.
Oggi, ad essere in crisi non è tanto la finanza pubblica quanto, piuttosto, le banche: nonostante il governatore della Banca d’Italia Visco abbia parlato di “crediti deteriorati, oggi pressoché inesistenti”, altri numeri (quelli dello studio condotto dall’Associazione bancaria italiana e dal Cerved) parlano di 189 miliardi di euro di “sofferenze” delle banche italiane. Una somma enorme, resa ancora più pericolosa dal fatto la sua incidenza sul totale dei crediti erogati è doppia rispetto alla media aggregata dell’Eurozona (dati confermati dalla stessa Banca d’Italia, a dicembre scorso). Come se non bastasse, sulle banche grava l’agonia finanziaria della Grecia: nelle ‘casse’ delle banche italiane giacciono junk bond greci (“titoli spazzatura”, come si definiscono in “tecnicese”) per oltre 40 miliardi di euro.
L’Italia è il terzo Paese europeo per possesso di titoli di Stato ellenici (dopo Germania e Francia, dati Bloomberg), e il default della Grecia non potrebbe non avere conseguenze pesanti sulla situazione delle banche italiane.
                                                                                                                         ENRICA MALATESTA