lunedì 2 settembre 2013

ETICA-MORALE: CRESCERE BENE PER FAR GRANDE L'ITALIA. CONIUGARE “MENS SANA IN CORPORE SANO”

Esistono molti livelli di coscienza di sè. Ne sono esempi la capacità di pensare al proprio corpo; di riconoscersi come portatori di stati mentali; di padroneggiare grammaticalmente l'uso del pronome in prima persona; di vedersi come oggetto fra gli altri; di conservare ricordi del proprio passato; di formulare progetti e ambizioni a lungo tempo.
Capacità concepite come dipendente da una forma di consapevolezza di sé più primaria e pre-esistente.
La consapevolezza corporea di sé offre una delle soluzioni più promettenti per definire il livello elementare di “consapevolezza di sé”, costituendo il nucleo centrale delle molteplici forme di auto- coscienza. Il nostro corpo ci è dato primariamente come una molteplicità di possibilità per l'azione.
Emozioni o sensazioni, siamo noi a viverle in prima persona. Come si diventa persona? Come si sviluppa la personalità? Partendo da queste domande nasce l'impegno di come aiutare i giovani a questa conoscenza.
Crescere bene ragazzi (bambini e adolescenti) sino a portarli alla maggiore età, e' un compito su cui le forze politiche ed istituzionali devono intervenire con urgenza viste le criticità che si sono riscontrate nel venir meno la tutela dei minori. L'attenzione deve essere rivolta nel responsabilizzare i Presidi d'istituto, gli organi dei docenti, il personale assistente a cui sono stati affidati questi ragazzi, come la nostra legge prevede per i minori in custodia.
Come per qualsiasi tema d'affrontare, bisogna partire dal concetto etico-morale.
Socrate
(Musei Capitolini)
La pratica endemica degli scandali di favore, lo sfruttamento di risorse pubbliche a vantaggio d'interessi privati porta ad una corruzione a tutti i livelli.
Contro lo scetticismo etico, il rimedio è difendere la serietà della nostra esperienza morale, smentendo il modo di pensare che non esiste verità o falsità in materia di giudizio che risponde alla domanda “cosa si deve fare!!!”.
La politica deve riprendere la via di Socrate.
Oggi l'importanza è “ fare ogni cosa per fare bene”, il parere di buono difficilmente riuscirà se in verità non lo si è. Nell'uguaglianza di dignità e di diritti è giusto che venga riconosciuto a ciascuno il problema di fondo relativo ai diritti dell'uomo: oggi non tanto quello di giustificarli, quanto quello di proteggerli, problema non filosofico ma politico.
Come si diventa persona? Come individuo in senso pieno? Come si sviluppa la personalità che distingue ciascuno? Come avviene l'individualizzazione?
I filosofi hanno scritto pagine importanti sul tema di come seguire le “regole”. Ma quando impariamo a seguire regole mai esplicitate?.
L'importanza della famiglia in primis, della scuola e della società successivamente contribuiscono in questo percorso di vita formativa.
Il nucleo familiare inizia con le esperienze di base, percezione, emozioni. In ogni emozione c'è un sì o un nò, buono o cattivo. Successivamente, ben prima di poter prendere decisioni, insegna in modo spontaneo i dati del mondo, ossia dati di realtà o di valore convogliati dalle percezioni e dalle emozioni. I genitori portano ordine nel mondo rafforzando tutte e solo le posizioni adeguate.
La scuola ha il compito di avviarli oltre che al sapere anche di aiutarli in campo sociale per informarli dei pericoli in cui possono cadere quando vengono affrontati con leggerezza, sia per i rapporti facili o per assunzione di sostanze nocive, perché colti da curiosità.
Questo cambiamento può avvenire con l'intervento politico-istituzionale ristrutturando le regole interne agli istituti, preparando i direttori, i docenti , il corpo dei sorveglianti con corsi idonei alle necessità. Ci troviamo nel terzo millennio, il mondo evolvendosi fa si che anche l'uomo si adegui.
Gli alunni hanno bisogno di risposte adeguate per evitare pericoli e sciogliere le ansie. Senza una disciplina dei doveri e dei consensi, non si forma coerenza di mente. Solo sulla base di risposte “giuste” possono arrivare ad apprendere realtà e valore.
Il capitolo dei pericoli e delle ansie connesse, sono al giorno d'oggi da addebitarsi nel consumo di droghe, dove giovanissimi e giovani ne sono coinvolti.
Medici, psicologi, sociologi, educatori stanno studiando i fattori motivanti della diffusione formulando varie ipotesi, spesso diverse, talora contrastanti, a seconda della particolare angolazione professionale ed orientamento individuale.
Il consumo delle “ sostanze nocive” ha in questi ultimi anni coinvolto tutto il mondo occidentale, stiamo vivendo in un 'epoca nella quale sempre più difficile e' mettere a fuoco i problemi che si sviluppano nel contesto vivo di una società in continuo mutamento.
L'informazione, spesso contrastante e deformata, la frettolosità con cui vengono espressi i giudizi anche ufficiali, un sempre più diffuso sistema di controinformazione operato dalla “kultur” della droga o controcultura sono tutti elementi che uniscono tale difficoltà.
Si avverte l'opportunità di una trattazione che raccolga i dati più significativi sull'argomento, operando una obbiettiva valutazione tra informazione scientifica tradizionale e ufficiale: un lavoro non indirizzato solo ai cultori e agli specialisti della materia, ma anche al pubblico profano, ai giovani, agli studenti, ai genitori, agli insegnanti, agli educatori; un'azione d'intervento rispondente a quelle che sono le nozioni attuali in materia e ampliare le conoscenze oltre i limiti tradizionali del problema.
Tutto questo, con la speranza di raggiungere gli scopi prefissi e aiutare le giovani vittime di ogni tipo di sostanza pericolosa.
Ogni libertà presuppone una disciplina, e la persona si costruisce in quanto poggia su risposte oggettive, cognitive ed adeguate alla realtà che la sostiene.
Cosi ha inizio l'avventura e il tormento di una libertà non più guidata.
Non c'è altra vita morale che nel rinnovamento. Socrate può ritornare fra noi, ogni ragazzo deve ritrovarlo in sé. Anche la politica deve tornare ad essere al servizio della "polis" e affare di chiunque voglia essere persona moralmente autonoma e non libera solo di diventare serva.
Nessuno può fare tutto ma tutti possono fare qualcosa.
 
Enrica Malatesta



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