mercoledì 18 settembre 2013

DIRITTI UMANI .... UTOPIA!



Dalle Convenzioni Internazionali, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, proclamata dalle Nazioni Unite il 10 Dicembre1948, venne definita, in anni successivi, da Giovanni Paolo II una vera pietra miliare sulla via del progresso morale dell’umanità.

Ma precursore e ideatore di tale Dichiarazione fu il frate domenicano Padre Francesco de Vittoria, filosofo e teologo Spagnolo (1483-1546), che contribuì grandemente alla preparazione della Carta dei Diritti Indios. Carta che aveva lo scopo di salvaguardare i diritti delle genti indigene in occasione della conquista delle Americhe.



I Diritti dell'Uomo proclamati nella Dichiarazione sono espressione dell'eminente e inviolabile dignità di ogni persona, e manifesta vocazione, unica e irrepetibile, a eliminare qualsiasi differenza e ogni possibile discriminazione tra gli esseri umani.

Ma quale è il fondamento di tali diritti? Esso parte dalla pura volontà degli esseri umani: volontà che è mutabile nella stessa persona e si differenzia da persona a persona. E quand'anche le volontà trovassero un accordo su un terreno comune, su un contesto etico condiviso, risulterebbe minimale e debole per gli effetti. Affidare in maniera esclusiva ai singoli Stati, con le loro leggi ed istituzioni, la responsabilità ultima di venire incontro alle aspirazioni delle persone, delle comunità e dei popoli interi può talvolta far insorgere delle conseguenze che escludono la possibilità di un ordine sociale  rispettoso della dignità e dei diritti della persona. Benedetto XVI, nel discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 18 Apri 2008, affermava che "Quando vengono presentati  semplicemente in termini di legalità, i diritti rischiano di diventare deboli proposizioni staccate dalla dimensione etica e razionale, che è il loro fondamento e scopo".

Ogni nazione ha il fondamentale diritto all'esistenza, alla propria lingua e cultura, con il quale il popolo si esprime e promuove la sovranità: escludendo ogni violazione dei diritti umani fondamentali, come l'oppressione delle minoranze. A costruire il futuro, provvedendo ad una appropriata educazione alle generazioni più giovani.

Per l'assetto internazionale si richiede un equilibrio tra il particolare e l'universale. Alla realizzazione sono chiamate tutte le nazioni, dove il primo dovere è quello del rispetto e solidarietà con tutte le altre nazioni.

Tuttavia esiste una stridente contraddizione tra la solenne proclamazione de Diritti dell'Uomo e la loro attuazione e applicazione. Si constata che esiste una dolorosa realtà di violazioni di ogni tipo e in molti luoghi.

Un lungo cammino è stato già percorso, resta ancora un lungo tratto da completare. Miglioni di donne, fanciulli e uomini vedono tuttora minacciati i loro diritti alla vita, alla libertà e alla sicurezza. Non sempre viene rispettata l'uguaglianza tra tutti e la dignità di ciascuno, mentre nuove barriere vengono innalzate per razza, religione, opinioni politiche ecc...

Promuovere giustizia e pace in tutti i campi dell'esistenza sociale deve essere sempre un costante impegno, senza alcuna sosta, di tutte le istituzioni nazionali e internazionali.

Lo ius nature di Cicerone, fonte per tutto il diritto umano, dichiara: "cercherò le radici del diritto della natura, sotto la guida dalla quale bisogna sviluppare tutto il nostro ragionamento", quindi vera legge, retta ragione conforme alla natura. Spinta propulsiva alla stesura universale dei diritti umani.

                                                             

                                                                                        Enrica Malatesta

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