domenica 15 aprile 2012

VITTORIO ARRIGONI: "RESTIAMO UMANI" LIBERTA' ETICA MORALE



La libertà-responsabilità è riflessione etica: non c'è azione morale che non sia libera e da cui non discende una qualche responsabilità. La libertà è uno dei beni preziosi della vita e non ce ne rendiamo conto, come capita per i beni che si posseggono: solo quando ci si accorge che mancano, o ci vengono sottratti, allora ce ne accorgiamo e ne sentiamo la mancanza.
Il verbo "potere" riferito all'agire libero, nel linguaggio dei filosofi libero arbitrio, è la condizione dell'agire morale. Come per Roger Scruton "Solo la persona che decide può prendere parte al dialogo morale; essa soltanto si può realizzare agli altri, non strisciando alle loro spalle, ma impegnandosi in termini di sentimenti.....così come un essere autocosciente fa con un altro". Siamo ancora una volta vicini a Kant quando voleva dire "all'idea io sono sia un oggetto in seno alla natura, sia un soggetto al di fuori di essa e che la libertà si perde quando il soggetto si arrende all'oggetto". Per Tommaso d'Aquino, la libertà - tratto caratteristico peculiare degli esseri umani - è tanto più estesa quanto più è la razionalità. Infatti se agiamo senza avere consapevolezza di quello che facciamo (per ignoranza) il nostro agire non può dirsi libero. L'esercizio del nostro libero arbitrio lungi dall'avvenire nell'assenza di condizioni, si avvantaggia delle abitudini positive contratte e della conoscenza acquisita. La responsabilità morale scaturisce solo da atti consapevoli e liberi. E il giudizio di responsabilità morale non riguarda tanto le azioni compiute quanto il soggetto che le compie. 
Il bene e il male, attinente all'etica, riguardano le relazioni tra soggetti pensanti in un ben definito contesto sociale. E' un appello per un'etica del rispetto dell'uomo e, come egli si esprime, della "paura". L'etica della paura intesa come l'assunzione di una responsabilità per una realtà sempre più complicata ed inquinata. Per H. Jonas "...noi non temiamo il rimprovero di pusillanimità e di negatività quando dichiariamo in tal modo la paura un dovere che può essere naturalmente tale solo con la speranza della prevenzione: la paura fondata non la titubanza, forse addirittura l'angoscia, ma mai lo sgomento e in nessun caso il timore o la paura per se stessi. Sarebbe invece effettivamente pusillanimità evitare la paura ove essa sia necessaria."

In ricordo del collega Vittorio Arrigoni - morto un anno fà all'età di 36 anni e fedele ai suoi ideali di libertà di pace e di amore per ogni essere umano della terra - e della sua affermazione "RESTIAMO UMANI" ho voluto dedicargli queste righe sulla libertà.

                                                           Enrica Malatesta

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