mercoledì 19 ottobre 2011

"TALENTO DEI CANUTI" - L'ULTIMA CREATIVITÀ




“TALENTO DEI CANUTI” - L'ULTIMA CREATIVITÀ
-Magna fuit quondam capitis reverentia cani-
(grande era un tempo la riverenza per il capo canuto)

Ripartire per un nuovo viaggio è la capacità delle persone anziane di rimanere curiose, di inventare, scoprire, imparare, persino capovolgere il proprio modo di vivere: invecchiando ringiovanendo di testa.
Il tempo dell'esperienza e dell'apprendimento non si esaurisce con il passare degli anni, ma con il declino del sentimento e delle motivazioni.
La nuova frontiera della psicogerontologia nasce dalla constatazione che il declino fisico provocato dal tempo non sempre diminuisce le funzioni mentali. Non solo. Dal punto di vista della qualità delle funzioni intellettuali, quella che viene definita “età senile”, può risultare positive sorprese, dimenticare per alcuni una “età geniale”, grazie a nuove sollecitazioni e progetti, al libero corso dell'immaginazione.
Il canuto libero da costrizioni può esprimere e sviluppare pienamente la sua creatività. Succede a chi riesce a conservare in sé il “bambino” della sua infanzia. E a chi non si piega ai pregiudizi di una società che vede gli anziani fragili e dipendenti, se non ci sono gravi patologie, l'anziano può continuare in una intelligenza molto vivace. Molti scienziati hanno dimostrato che il cervello umano è in grado  di rigenerare le proprie cellule anche negli anziani. Un indubbio, può esserci, rallentamento dei processi cognitivi c'è con l'invecchiamento: il nostro cervello riduce la quantità di informazione che può elaborare per quantità di tempo. Ma è pur vero che possono essere mantenute abilità cognitive di livello alto.
Il nostro cervello non va in pensione. Se glielo chiediamo risponde al nostro comportamento nella vita quotidiana. Quanto più chiediamo quanto più il cervello cercherà  di rispondere.
Esistono tante vecchiaie quanti sono i vecchi che l'interpretano e la consapevolezza della morte può essere un formidabile stimolo per la mente.
Se c'è un crollo delle facoltà celebrali è da cercare più nella depressione che nelle malattie degenerative.
La concezione della temporalità estende il processo creativo e ne favorisce l'adempimento, non toglie valore al pensiero anzi..... il viaggio continua.
  
                                                                              Enrica Malatesta

Nessun commento: