venerdì 13 gennaio 2017



                   LEONE XIII E BUFFALO BILL

      L'INCONTRO AVVENNE IL 3 MARZO 1890

WILLIAM F. CODY DETTO BUFFALO BILL DA UNA VITA AVVENTUROSA AVVINCETE CULMINATA CON LA CONVERSIONE....



                                           




    Entrato nella storia grazie alla sua attività di soldato e cacciatore, c’è un aspetto della sua vita che spesso non viene citato.
Noto massone, Buffalo Bill si convertì al cattolicesimo prima della morte, avvenuta all’età di 71 anni. E il 3 marzo 1890 avvenne un incontro personale con papa Leone XIII. 

La prima richiesta d’incontro con Leone XIII fu rigettata perché la Compagnia era numerosa. Poi però si permise a Buffalo Bill e a un gruppo ristretto di presenziare al passaggio del pontefice nella Sala Ducale, mentre si sarebbe recato nella Sistina per le cerimonie dell’anniversario dell’incoronazione.

 

Sul ‘New York Herald‘ dell’epoca si leggeva:
«Uno degli spettacoli più strani che siano mai stati contemplati tra le mura austere del Vaticano è stato l’ingresso sensazionale compiuto questa mattina da Buffalo Bill alla testa dei suoi indiani e cowboy


Tra affreschi immortali di Michelangelo e di Raffaello e in mezzo alla più antica aristocrazia romana, apparve improvvisamente una banda di selvaggi con le facce dipinte, coperti di piume e di armi, armati di accette e coltelli. Improvvisamente, una bella e cavalleresca figura apparve. Tutti gli sguardi si volsero verso di lui. Era il colonnello William F. Cody, detto Buffalo Bill. Salutò i camerlenghi con un largo gesto e avanzò tra i ranghi delle guardie».


Un’altra scena più bizzarra riportata dalla stampa, quella degli indiani che prima salutarono l’arrivo del Papa con le loro urla, quindi si prostrarono per la benedizione e, rialzandosi, tornarono a urlare.

Quanto bastò secondo alcuni cronisti «per far impallidire lievemente il Papa», secondo altri «per strappargli un sorriso incuriosito ».
Buffalo Bill portò in regalo a Leone XIII un bouquet e un cuscino di fiori che disegnavano il suo stemma. Il Papa gli fece invece dono di rosari e medaglie del pontificato (attualmente conservate al museo di Denver).Sulla conversione di William Frederick Cody – che ricordiamo essere stato massone – si è discusso più volte. 


Ovviamente anche la presenza in Vaticano sarebbe finita sui manifesti pubblicitari e pompata ad arte, mentre sarebbe stata immediatamente rimossa la sconfitta subita da Buffalo Bill e i suoi cow boy in una sfida con alcuni butteri di Cisterna di Latina nello stare in sella a puledri non domati. L’indomani Cody era già verso Firenze per un nuovo spettacolo. Appena arrivato un città una signora gli fece arrivare un crocifisso d’argento per congratularsi di essersi fatto ricevere dal Papa: altra notizia finita sui giornali.


Nel 1913 la fine dello spettacolo e quattro anni dopo la morte del Numero Uno, il 10 gennaio, appunto.

Nel pomeriggio del giorno precedente, padre Christopher Walsh, della cattedrale dell’Immacolata Concezione di Denver, città dove Francesca Cabrini aveva fondato orfanotrofi, lo battezzò, benché massone, nella Chiesa Cattolica.


Una conversione tardiva? O maturata ai tempi della benedizione di Leone XIII? Qualcuno scommette che sia stato Toro Seduto (amico di celebri missionari) l’artefice del passo in limine vitae. Per altri, l’esempio di qualche cowboy. O di un altro indiano.

E.M


                                         

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